Una settimana fa cinque secchi e una quantità non ben definita di abiti, coperte e scarpe usate accatastate sul marciapiede, a ridosso dei cassonetti dedicati alla raccolta. Poi, in un paio di giorni, era stato ripulito tutto, gli indumenti erano stati raccolti e i cassonetti svuotati.
Ieri, poi, stessa scena. I cassonetti sono diminuiti, ne sono stati lasciati solo due mentre tre sono stati portati via, ma il caos di abiti usati e lasciati c'è di nuovo. Con la differenza che, ad aggiungersi ai vestiti e alle coperte, qualche furbetto ha pensato bene di lasciare anche mobilio vecchio o rotto.

Sembra non esserci mai fine al peggio e all'inciviltà.
«Non solo la notte è un via vai di persone che vengono a "scegliere" i capi migliori e che addirittura arrivano alle mani e urlano a tutte le ore per accaparrarsi una giacca piuttosto che una maglia - evidenzia amareggiata Anna -. Qui per noi residenti è un fenomeno con cui si convive, vediamo gente disperata, tanti sono italiana, arrivano dai comuni limitrofi. Quando porto il cane la sera a passeggio si fermano, interrompono le "ricerche" e fanno finta di niente. Adesso però anche rifiuti ingombranti e mobili rotti, mi sembra troppo. Sono episodi che si intensificano dal giovedì notte in poi, basterebbe fare qualche ronda in più, anche perchè considerato che dalle 22 in poi non si può stare in giro, sarebbe facile pizzicare i trasgressori». Insomma una storia che sembra non finire mai, nonostante il numero dei cassonetti sia diminuito.