Era andata all'ospedale di Frosinone per sottoporsi ad una Tac con liquido di contrasto. Ma qualcosa durante l'esame non è andato per il verso giusto e la donna, A.T. 83 anni di Ceccano, è prima entrata in coma il 9 luglio 2017 e poi è morta otto giorni dopo.

Per quella morte inizialmente erano state indagate venti persone, ma alla fine era rimasta solo un'infermiera dello Spaziani. Quest'ultima, difesa dagli avvocati Calogero Nobile e Gianluca Cupini, è stata processata con il rito abbreviato.

Ieri, il gup Antonello Bracaglia Morante del tribunale di Frosinone l'ha assolta dal reato di omicidio colposo e responsabilità colposa in ambito sanitario. Secondo la procura, che si era attivata dopo la denuncia dei familiari dell'anziana c'era stato un errore durante la fase di preparazione della Tac con liquido di contrasto al quale si doveva sottoporre A.T.

Con un siringa sarebbe stata immessa dell'aria nella vena della paziente secondo la ricostruzione accusatoria che avrebbe provocato un'embolia gassosa. La paziente era andata in coma e poi era deceduta dopo otto giorni al che era stata presentata la denuncia, sequestrata la cartella clinica ed effettuati gli accertamenti che inizialmente avevano coinvolto venti persone.