In Ciociaria è stata contagiata dal Coronavirus una persona ogni 42 residenti. Una media più bassa di quella italiana (una ogni 36), ma che comunque dà la dimensione della pandemia da Covid-19. In questa settimana stanno arrivando dei segnali di netto raffreddamento della curva dei contagi, ma l'attenzione deve restare alta.
Tutti gli indici
Il numero dei contagiati in provincia di Frosinone è di 11.651. I decessi sono stati 180. I residenti nei 91 Comuni ciociari sono 489.083. Il tasso di mortalità misura il rapporto tra i morti per la pandemia e il numero degli abitanti. Significa che c'è stato un decesso per Coronavirus ogni 2.717,12 residenti. Il 31 ottobre era uno ogni 7.192,39 abitanti. L'attuale indice di mortalità è pari allo 0,036%. Dividendo invece il numero degli abitanti per quello dei contagiati, emerge che in Ciociaria è stata infettata una persona ogni 41,9 (il trentuno ottobre il rapporto era uno ogni 105,97). La percentuale attuale è di 2,38%. In Italia questo rapporto è pari al 2,75%. Poi c'è l'indice di letalità, cioè il rapporto tra persone finora contagiate e decessi. La percentuale è dell'1,54%. In Italia il tasso di letalità è del 3,49%. Vuol dire che in provincia si è registrato un decesso ogni 64,72 persone contagiate. Stanno aumentando altresì i guariti: sono 8.305 su un totale di 11.651 contagiati. Il 71,28%. Una percentuale in evoluzione, che può soltanto crescere.
Poi ci sono altri parametri da tenere in considerazione.
Per esempio quelli dello studio di Lab24 (Il Sole 24 Ore). In provincia di Frosinone ci sono 30 nuovi casi per 100.000 abitanti in media mobile a sette giorni. Stessa cifra di Roma, più bassa di quella delle province di Rieti (69) e Latina (45). Mentre a Viterbo è di 13. Invece il totale dei casi per 100.000 abitanti dall'inizio dell'epidemia in Ciociaria è di 2.186. Valore più alto rispetto alle province di Roma (2.124) e di Latina(1.709), ma più basso con riferimento a Rieti (2.466) e Viterbo (2.249).
Il trend della curva
Ieri in Ciociaria 103 casi e 183 negativizzati. Ancora una volta più guariti che nuovi malati. Siamo nella quarantesima settimana dall'inizio della pandemia in provincia di Frosinone. Questo l'andamento: 54 casi il trenta novembre, 104 il primo dicembre, 136 il due, 105 il tre, 103 il quattro. Evidente la discesa della curva dei contagi: 502 positivi in cinque giorni, per una media di 100,4 ogni ventiquattro ore. Nello stesso periodo 1.038 persone negativizzate, cioè guarite. Per una media di 207,6 al giorno. Numeri che testimoniano la discesa evidente e netta della curva dei contagi. A novembre i contagiati erano stati 6.588: una media di 219,66 ogni ventiquattro ore. E poi l'andamento delle ultime settimane. La trentanovesima si era chiusa con una media di 134,42. Nella trentaquattresima media di 183,28, nella trentacinquesima 235,86, nella trentaseiesima 292, nella trentasettesima 224,28.
Nella trentottesima 225,71.
Dall'inizio della pandemia è andata così: 1,14 casi al giorno la prima settimana, 7,4 la seconda, 15,85 la terza, 30,57 la quarta, 15,71 la quinta, 8,42 la sesta, 6,71 la settima, 5 l'ottava. Poi un sostanziale e lungo abbassamento: 2 casi al giorno la nona,1 la decima, 0,85 l'undicesima, 0,42 la dodicesima, 0,71 la tredicesima, 0,57 la quattordicesima, 0,57 la quindicesima, 0,14 la sedicesima, 0,57 la diciassettesima, 0,85 la diciottesima, 0 la diciannovesima, 0,57 la ventesima,0,28 la ventunesima.
E 0 casi nella ventiduesima. Quindi, 1,14 nella ventitreesima e nella ventiquattresima.
Poi, dalla seconda metà di agosto, una ripresa: 5,85 casi al giorno nella venticinquesima settimana, 14,14 nella ventiseiesima. E 6,2 nella ventisettesima. Ancora: 5,57 nella ventottesima. E 2,28 nella ventinovesima, 14,14 nella trentesima. Nella trentunesima 15, nella trentaduesima 29,14. Infine l'impennata: nella trentatreesima settimana la media è stata di 101,57 al giorno. Poi le sei settimane precedenti a quella attuale, che abbiamo ricordato prima. I positivi in sorveglianza domiciliare sono al momento 1.966. Per la prima volta dopo settimane il numero scende sotto quota 2.000. Dopo che si erano toccate vette di 3.500 (per molti giorni consecutivi) e perfino di 4.000.
C'è quindi il raffronto tra i mesi: 13,8 casi al giorno a marzo, 7,63 ad aprile, 0,83 a maggio, 0,46 a giugno, 0,35 a luglio, 5,16 ad agosto, 7,43 a settembre, 113,8 a ottobre, quando il numero assoluto dei nuovi casi aveva toccato quota 3.528, in trentuno giorni. Il dato di novembre è stato 16 volte superiore rispetto a quello di marzo: 6.588 positivi, una media di 219,66 ogni ventiquattro ore. Dicembre è appena iniziato e la media è di 100,4 nuovi casi ogni ventiquattro ore.
I decessi
Ieri altri 2. A dicembre sono stati 12 in quattro giorni, per una media di 3 ogni ventiquattro ore. Sono 51 i deceduti in dodici giorni: la media è di 4,25 ogni ventiquattro ore. 64 in diciassette giorni: media di 3,76.
Questo comunque l'andamento dei decessi nei vari mesi: a marzo sono stati 25, ad aprile 23,a maggio 2, a giugno 8. Poi zero morti sia a luglio che ad agosto, 1 a settembre e 9 ad ottobre. Quindi 100 a novembre. A dicembre 12 in quattro giorni. Una media che rimane in ogni caso alta. E il ministro della salute Roberto Speranza ha detto che quella dei decessi sarà l'ultima delle diverse curve a scendere.
Obiettivo Natale
L'assessore regionale alla sanità Alessio D'Amato mantiene altissimo il livello di concentrazione. Anche perché nel Lazio il valore Rt è tornato a salire. Ora è a 1.04 (0.81 a Roma). Vuol dire che una persona positiva è in grado di contagiarne un'altra. Ha spiegato D'Amato: «Segnale che indica che non bisogna abbassare la guardia. Occorre il massimo rigore ed evitare i cali di attenzione come purtroppo abbiamo segnalato a partire dagli assembramenti nei centri commerciali. Mantenere il rigore nelle prossime festività è un elemento essenziale per evitare una nuova ondata. L'incidenza a 14 giorni è pari a 505,8 per 100.000 abitanti. La classificazione complessiva del rischio è moderata». Sempre D'Amato: «L'aggressione ai danni di una pattuglia dei vigili urbani di Roma avvenuta ai Parioli solo perché chiedeva il rispetto delle norme di sicurezza e la festa organizzata da ben 70 studenti Erasmus in zona piazza Bologna sono dei segnali molto preoccupanti di un clima di rilassatezza che non possiamo permetterci. La battaglia contro il virus non solo non è stata vinta, ma ogni atteggiamento del genere rischia di vanificare gli sforzi compiuti finora».
Per quanto riguarda la provincia di Frosinone, il direttore generale Pierpaola D'Alessandro ha un solo pensiero: abbattere la curva dei contagi il prima possibile. Entro Natale. Ricordiamo che la scorsa settimana Rt in Ciociaria era a 1.35. Il valore più alto di tutto il Lazio (0.8). Dai segnali che sono arrivati in questi ultimi giorni tale parametro è in netta discesa in provincia. Addirittura sotto 0.70 secondo alcune indiscrezioni. Vale sempre la pena di sottolineare che Rt è un dato che mediamente si calcola con riferimento a due settimane prima. Ma non per questo meno importante.
I vaccini
La Asl di Frosinone ha disposto l'acquisto di 3 degli 80 frigoriferi per il vaccino della Pfizer. Li ha ordinati la Regione. Nel Lazio dovrebbe arrivare una prima tranche di 180.000 dosi, poco meno del 10% del totale della fornitura nazionale. In un primo momento per lo stoccaggio si era pensato ad un grande centro a Fiumicino, poi però si è optato per frigoriferi, da 800 litri l'uno, nei quali è possibile conservare le dosi del vaccino della Pfizer ad una temperatura di -80 gradi centigradi. Il finanziamento totale è di 618.550 euro, quello per la Asl di Frosinone di 55.000 euro. I congelatori saranno sistemati presso l'ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone, hub di riferimento.
Le prime dosi del vaccino della Pfizer potrebbero arrivare a gennaio.
In prima battuta saranno somministrate agli operatori sanitari e delle Rsa, compresi gli ospiti. La campagna vaccinale, che durerà per tutto il 2021, sarà su base volontaria. Il secondo blocco di vaccinazioni riguarderà i malati cronici e i soggetti fragili. Poi la profilassi potrebbe essere estesa alle forze dell'ordine e agli adolescenti. Ma questi successivi aspetti dovranno essere definiti. Per quanto riguarda il vaccino della Pfizer/Biontech, il parere dell'Agenzia Europea del Farmaco ci sarà il 29 dicembre. Dovranno essere somministrate 2 dosi, a distanza di tre settimane l'una dall'altra.
L'efficacia della profilassi è stimata al 95% a sette giorni dalla seconda dose di vaccino. Questo vaccino dovrà essere conservato a 70-80 gradi sotto zero. Poi c'è il vaccino di Moderna. Il parere dell'Agenzia Europea del farmaco ci sarà il 12 gennaio. Anche in questo caso 2 dosi, a distanza di quattro settimane l'una dall'altra.
L'efficacia è stimata al 94,5% a due settimane dalla seconda dose di vaccino. Dovrà essere conservato a una temperatura di2-8 gradi per trenta giorni e di -20 gradi per sei mesi. Poi c'è il vaccino di Oxford-AstraZeneca. Pure in tal caso 2 dosi, a quattro settimane l'una dall'altra. Non c'è ancora una data per il parere dell'Agenzia Europea del Farmaco. Ma il conto alla rovescia è iniziato.