Sotto processo per un caso di omonimia, assolto dopo sei anni. Una storia assurda quella che ha visto salire al banco degli imputati l'uomo dal "nome sbagliato". Stesso cognome, stessa data di nascita e città d'origine. A cambiare soltanto il nome. L'accusa (per il vero imputato) riguardava alcuni abusi edilizi. Ci sono voluti sei anni e un processo durante il quale è emerso che il giovane non fosse mai stato in contatto con la rappresentanza legale della società accusata di aver commesso i presunti abusi edilizi per arrivare alla verità.
E ieri mattina il giovane, rappresentato dall'avvocato Francesco Malafronte, è stato assolto dal giudice La Milza. Effettivamente il cognome era lo stesso, ma il nome era diverso. Dopo oltre sei anni, la complessa vicenda giudiziaria ha avuto la sua fine. Il giovane, incensurato, che aveva vissuto la vicenda come una vera tragedia personale, è stato assolto per non aver commesso il fatto.