Linea dura per le vacanze di Natale, le prime ai tempi del Covid. Scattano misure draconiane per evitare la ripresa dei contagi o, come più volte è stato detto in questi giorni, evitare gli errori di questa estate. Dunque, la linea del rigore ha prevalso.

Le misure
Dal 21 dicembre non ci si potrà più spostare tra le regioni salvo che per comprovate esigenze di lavoro, salute o per stato di necessità. Mentre nei giorni di festa, 25 e 26 dicembre e 1° gennaio,il divieto di spostamenti interessa anche comuni diversi. Stop agli spostamenti verso le seconde case anche quelle in altro comune. È ammesso, invece, il rientro nella propria residenza. Il decreto legge contenente "Di sposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus Covid-19" è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale. È composto da due articoli. Nelle premesse si fa riferimento all'«evolversi della situazione epidemiologica, del carattere particolarmente diffusivo dell'epide mia e dell'incremento dei casi e dei decessi».

Si ritiene inoltre «la straordinaria necessità e urgenza di emanare nuove disposizioni per contrastare l'emergenza epidemiologica da Covid-19, adottando adeguate e proporzionate misure di contrasto e contenimento alla diffusione del predetto virus, anche in vista delle imminenti festività». Quindi le misure previste: «Dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 è vietato, nell'ambito del territorio nazionale, ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, e nelle giornate del 25 e del 26 dicembre 2020 e del 1° gennaio 2021 è vietato altresì ogni spostamento tra comuni, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra Regione o Provincia autonoma e, nelle giornate del 25 e 26 dicembre 2020 e del 1°gennaio 2021,anche ubicate in altro Comune, ai quali si applicano i predetti divieti». Inoltre è prevista la possibilità, «anche indipendentemente dalla classificazione in livelli di rischio e di scenario, specifiche misure».

Le parole di Conte
Il premier Giuseppe Conte ha parlato di «misure adeguate e proporzionate al livello di rischio del territorio, senza inutili penalizzazione. Nel giro di un mese abbiamo riportato l'Rt sotto 1, attualmente corrisponde a 0,91. Registriamo un calo, soprattutto negli ultimi giorni, degli accesi ai pronto soccorso, dei ricoveri e nelle terapie intensive. È ragionevole che entro un paio di settimane tutte le regioni saranno gialle. Stiamo evitando un lockdown generalizzato che sarebbe stato molto penalizzante». Da qui la scelta di misure specifiche per le festività. «Se affrontassimo con le misure proprie delle aree gialle questo periodo sarebbe inevitabile un'impennata - ha proseguito il presidente del Consiglio -. Per questo abbiamo pensato a un piano di misure che prevedono ulteriori restrizioni, le limitiamo dal 21 dicembre al 6 gennaio. Dobbiamo scongiurare il rischio di una terza ondata, che potrebbe essere non meno violenta della prima e della seconda».
Conte ha ricordato il divieto di spostarsi dalle 22 alle 5 del mattino e a Capodanno dalle 22 alle 7.

Limitazioni anche per i rientri dall'estero, con quarantena. «È una misura dissuasiva», ha detto Conte.Anche ituristi stranieri che arrivano in Italia saranno sottoposti alla misura della quarantena.
Gli impianti sciistici saranno chiusi dal 4 dicembre al 6 gennaio. Sospese anche le crociere. Dal 7 gennaio ha annunciato il premier comincerà la didattica in presenza nelle superiori di secondo grado, mentre sarà garantito il rientro in presenza al 75% degli studenti. Bar e ristoranti saranno sempre aperti, pur con lo stop alle 18, per cui sarà possibile pranzare fuori anche a Natale e Santo Stefano. Sempre consentita la consegna a domicilio. Un passaggio anche su cenoni e veglioni: «Una forte raccomandazione: chiediamo a tutti di rispettarla e di non ricevere a casa persone non conviventi, soprattutto in questi giorni di maggiore convivialità, per proteggere i nostri cari, specie gli anziani».

Gli alberghi saranno aperti in tutta Italia, ma non sarà possibile organizzare veglioni o cene. L'ultimo dell'anno è prevista la chiusura alle 18 dei ristoranti interni con solo servizio in camera. «Non vogliamo limitare lo shopping», ha insistito Conte, per cui i negozi potranno restare aperti fino alle 21, ma non nei festivi e prefestivi.
I centri commerciali i questi giorni saranno aperti solo per farmacie ed alimentari. «Occorre impegno - ha concluso il presidente del Consiglio -. Continuare su questa strada. Attendere che il piano dei vaccini sia attivo e le cure monoclonali. Sarà un Natale diverso da tutti gli altri, non meno autentico».

Il bollettino regionale
Nel Lazio su quasi 23.000 tamponi (1.896) si registrano 1.769 positivi (-22), 38 decessi (-7) e 756 guariti.
L'assessore alla Sanità Alessio D'Amato spiega: «calano i casi e i ricoveri. Proiezione del valore Rt stabile a 0.9. Diminuiscono i focolaiattivi esi riduce il tasso di occupazione dei posti letto di area medica».
Questa la situazione nelle Asl: «Nella Asl Roma 1 sono 489 i casi nelle ultime 24 ore e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano otto decessi con patologie. Nella Asl Roma 2 sono 360 i casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Centotrenta sono i casi su segnalazione del medico. Si registrano sette decessi con patologie. Nella Asl Roma 3 sono 164 i casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano quattro decessi con patologie. Nella Asl Roma 4sono 72 i casie si trattadi casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Nella Asl Roma 5 sono 123 i casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano tre decessi con patologie. Nella Asl Roma 6 sono 143 i casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano sei decessi con patologie.
Nelle province si registrano 418 casi e dieci decessi. Nella Asl di Latina sono 209 i nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano tre decessi con patologie. Nella Asl di Frosinone si registrano 109 nuovi casi (ma quattro sono di fuori provincia, ndr) e si tratta di casi isolati a domicilio, contatti di un casogià noto o conlink familiare.Si registranoduedecessidi 72e 86 anni con patologie. Nella Asl di Viterbo 41 nuovi casi e due decessi di 84 e 89 anni con patologie. Nella Asl di Rieti 59 casi e tre decessi di 77, 87 e 90 anni con patologie».

Il bollettino nazionale
In Italia si contano 23.225 nuovi positivi (2.516 in più dall'ultimo bollettino) su 226.729 tamponi (mercoledì 207.143) per un indice di positività del 10,2%, superiore dello 0,3% rispetto alle 24 ore precedenti. Tuttavia si registra il record di morti dall'inizio dell'emergenza con 993 per un totale generale di 58.038. Gli attuali positivi sono 759.982 di cui 724.613in isolamento domiciliare, 3.597 in terapia intensiva di cui 217 nuovi ingressi e 31.772 ricoverati con sintomi. Il maggior incremento di giornata sul fronte dei positivi si ha in Lombardia con 3.751, quindi c'è il Veneto con 3.581, la Campania con 2.295 e il Piemonte con 2.230, le uniche regioni oltre quota duemila nuovi contagiati.