Il premier Conte, in conferenza stampa da Palazzo Chigi, ha illustrato le misure del nuovo Dpcm in vigore da domani. Confermate le indiscrezioni che erano trapelate nelle ultime ore. Natale e Capodanno blindati e importanti limitazioni per tutto il periodo delle festività natalizie.

Il premier ha affermato: «Il sistema delle Regioni si sta rivelando efficace e ci sta permettendo di dosare i nostri interventi, le misure sono adeguate e proporzionate. Nel giro di un mese abbiamo piegato la curva dei contagi, attualmente l'Rt 0,91. Stiamo evitando un lockdown generalizzato. Continuando in questo modo nel giro di un paio di settimane tutte le Regioni saranno gialle».

E ha aggiunto: «Siamo costretti a introdurre ulteriori restrizioni per le festività natalizie: la strada per uscire dalla pandemia è ancora lunga. La terza ondata potrebbe arrivare già in gennaio. Occorrono impegno e attenzione: dovremo attendere il vaccino e le cure monoclonali. Sarà un Natale diverso da tutti gli altri, ma non meno autentico». 

Le misure introdotte
Dal 21 dicembre al 6 gennaio, in tutta Italia, sarà vietato spostarsi dalla propria Regione o dalla propria Provincia autonoma anche per raggiungere le seconde case. Il 25 dicembre, il 26 dicembre e l'1 gennaio sarà vietato anche spostarsi dal proprio Comune. Ma dopo una lunga battaglia sulle deroghe, cui molto teneva il premier, sarà consentito il rientro «alla propria residenza, domicilio o abitazione». Dal 7 gennaio ripartirà la didattica in presenza per il 75% degli studenti delle superiori. 

Il coprifuoco
Il coprifuoco è confermato dalle 22 alle 6 dal 4 dicembre e fino al 6 gennaio. Non ci saranno deroghe nei giorni di festa, l'orario di rientro nella propria abitazione sarà lo stesso anche a Natale, il 26 e il 31 dicembre, a Capodanno e il 6 dicembre, giorno dell'Epifania. Dopo quest'ora sarà possibile uscire dalla propria abitazione soltanto per «comprovate esigenze», che sono motivi di lavoro, di salute e di urgenza. Rimane anche il divieto di assembramento e l'obbligo di indossare la mascherina all'aperto e al chiuso. I sindaci potranno emettere ordinanze per chiudere strade e piazze per evitare gli affollamenti anche nel corso della giornata, oppure prevedere ingressi contingentati in quelle aree di città e paesi dove c'è il rischio che si verifichino assembramenti.

Le Regioni
Dal 20 dicembre al 6 gennaio sarà vietato spostarsi tra le regioni anche se sono in fascia gialla. Una misura decisa per «evitare che milioni di italiani si mettano in viaggio e facciano circolare il virus». Sarà però sempre possibile andare dove si ha la residenza o il domicilio. Per le regioni in fascia gialla sarà possibile oltrepassare i confini regionali fino al 20 dicembre, è consentito anche il trasferimento nelle seconde case dove si potrà rimanere facendo poi ritorno presso la residenza o il domicilio. Per chi si trova in zona rossa o arancione sarà sempre possibile dal 4 dicembre al 6 gennaio fare ritorno nella propria abitazione di residenza e presso il domicilio. 

Area gialla: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Province di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto. Area arancione: Puglia, Sicilia. Area rossa: Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta.