Il responsabile dei servizi sociali del Comune di Monte San Giovanni Campano Paolo Nozori, finito nell'inchiesta sugli indigenti e a giudizio insieme ad altre cinque persone, tra cui il sindaco Angelo Veronesi, l'assessore Romanino Cimaomo, l'assistente sociale del Comune Anna Abballe, tramite il suo legale Luigi Tozzi intende fornire spiegazioni circa il proprio operato, in merito a una questione che continua a tenere banco nelle aule del tribunale ma anche fuori.

«Ancora ad oggi si ribadisce che l'iter procedurale per la vicenda che ci occupa si sostanzia in tre semplici passaggi: la domanda viene presentata in Comune e dopo essere stata protocollata viene trasmessa all'Ufficio Servizi Sociali ove viene curata l'istruttoria della pratica - sottolinea l'avvocato Tozzi - A questo punto la determina dirigenziale predisposta dagli uffici di competenza viene inoltrata all'attenzione del dottore Nozori che tramite la propria banca dati (elenco dei cittadini indigenti) verifica l'atto tramite una seconda istruttoria e lo trasmette all'Ufficio Ragioneria per il pagamento del contributo.

Pertanto, si ribadisce anche in questa sede così come avvenuto in sede processuale la massima trasparenza dell'operato comunale. Siamo fiduciosi nella magistratura soprattutto quando inizierà un vaglio attento e concreto da parte del tribunale di Frosinone anche in considerazione della circostanza che noi siamo sicuri del fatto che non sussista alcuna ipotesi delittuosa in capo all'assistito, proprio perché il Nozori ha sempre agito nella legalità e nel rispetto sia delle leggi sia dei regolamenti comunali.

Ad ogni buon conto, il dottore Nozori, a tutela della propria immagine, sta valutando di ricorrere all'autorità giudiziaria proprio al fine di arginare infondate affermazioni diffamatorie nei suoi confronti». Nel collegio difensivo anche Filippo Misserville, Emiliano Caperna, Paolo Marandola e Marco Maietta. Parti civili il comitato civico Free Monte con l'avvocato Federica Nardoni, l'associazione La Ciocia con l'avvocato Silvio Bruni e Mara Fiore con l'avvocato Maria Luisa Ambroselli.