Due giovani vengono fermati dai carabinieri su una strada di Ferentino mentre a piedi trasportano un frigorifero. Sembrava una scena comune di un semplice trasporto di merce. Invece uno dei due, un quarantacinquenne del posto, in quel frangente doveva stare a casa, vicina al punto d'incontro con i militari, poiché agli arresti domiciliari, perciò è stato arrestato per evasione.

E così R.V., indagato e processato, è stato assolto dal tribunale penale di Frosinone con sentenza. La vicenda era iniziata a marzo del 2016, quando al 45enne era stata inflitta la misura degli arresti domiciliari nell'abitazione di un amico, nel quartiere San Nicola, a Ferentino. A causa di uno sfratto esecutivo, eseguito sempre su ordinanza del tribunale di Frosinone, l'amico fu costretto a liberare l'immobile e nella circostanza chiese aiuto all'imputato per lo spostamento di un frigorifero dall'abitazione principale ad un vano ripostiglio distante qualche metro dal portone d'ingresso dell'abitazione.

Ebbene nella circostanza mentre i due trasferivano il frigorifero, per ottemperare all'ordinanza di sfratto, furono sorpresi dai carabinieri e a quel punto scattò a scapito del ferentinate la contestazione per il reato di evasione di cui all'articolo 385 del codice penale. Risultarono vane le spiegazioni del giovane che fu preso dalla disperazione, in quanto consapevole della propria buona fede. Per cui ci son voluti quattro anni di processo ma il legale, l'avvocato Alfredo Frasca, è riuscito a fare assolvere l'imputato con la formula più ampia, in quanto il fatto non costituisce reato e non vi era dolo nel comportamento. L'uomo, come sostenuto dal legale, si era appena allontanato dal portone d'ingresso, proprio per consentire l'esecuzione dell'ordinanza di sfratto emessa dal giudice a seguito di un procedimento civile.