Sulla vicenda della tredicenne, la minore per la quale nello scorso ottobre è stato disposto l'allontanamento dal nucleo familiare paterno e il suo affidamento ad una struttura protetta, il gruppo civico di "Programma Alatri" dichiara di non volersi unire al coro della protesta di piazza.

Al contempo, chiede anche di «Non cavalcare l'onda emotiva o, peggio ancora, politica, lasciando che le autorità competenti in materia possano valutare se gli interventi posti in essere siano stati giusti, opportuni ed adeguati al caso».

Ed è proprio questa la linea di condotta che il movimento cittadiniano intende seguire nell'immediato futuro. «Chiedendo alle autorità competenti in materia di valutare il caso in tutti i suoi aspetti per identificare eventuali responsabilità». Senza oltrepassare, però, altri confini: il movimento di "Programma Alatri" non vuole assolutamente «Contribuire ad una pubblicità mediatica, fatta anche di interventi e di considerazioni che sembrano essere soprattutto espressioni di rabbia, risentimento ed emotività e che non hanno nulla a che vedere con una obiettiva valutazione dell'intera situazione, espressioni inoltre di soggetti che non sembra abbiano le giuste competenze».

"Programma Alatri", pertanto, «non intende percorrere la strada della evidenza mediatica soprattutto nel rispetto dei minori coinvolti, ma proprio a loro tutela chiederà interventi delle autorità competenti e più opportune».

Tenendo presente, infine, che l'amministrazione comunale alatrense ha già fornito delle risposte sull'intera vicenda che da settimane sta infiammando il dibattito.