Prima vittima Covid tra i medici e il personale sanitario della provincia di Frosinone. Il dottor Roberto Ciafrone, 67 anni di Castrocielo, positivo dal 5 novembre, non ce l'ha fatta. «Che i medici fossero in prima linea nella lotta contro il Covid-19 lo sapevamo da tempo» scriveva una ventina di giorni fa il primo cittadino Filippo Materiale, rendendo nota la positività del dottor Ciafrone, parlando di «un soldato ferito nel giorno della vittoria, in conseguenza del servizio reso alla comunità». Oggi tutti sanno di aver perso non solo un valido combattente, ma un grande amico e una persona con cui condividere le passioni: dalla politica alla buona cucina, passando per quella calcistica.

«Il dottor Ciafrone è la prima "vittima del senso del dovere", di quell'essere medico a tutto tondo: non ha mai mancato di visitare i suoi pazienti. Il suo studio era sempre pieno - afferma il sindaco Materiale -. La notizia ha colpito l'intera comunità: l'impegno, la sua disponibilità, la sua presenza erano una sicurezza. Ma soprattutto la sua correttezza, anche politica: nel 2016 aveva capeggiato la lista avversaria ma sempre con garbo (ora era all'opposizione, ndr). Ci stringiamo alla famiglia e ai figli».

Sono una trentina (per difetto) attualmente i professionisti del settore tra medici e infermieri della provincia di Frosinone che risultati positivi. Quindici solo tra i medici di base. «Il dottor Ciafrone è il quindicesimo.
E purtroppo non ce l'ha fatta. Un dolore difficile da descrivere. Era un ottimo medico, persona sempre disponibile e sempre in campo. Lascerà un ricordo indelebile in tutti» ha dichiarato Caterina Pizzutelli, presidente provinciale Fimmg. Che ha aggiunto: «In questa provincia i medici di famiglia sono sempre in prima linea sempre. E questa tragedia ne è la conferma».

«Un collega stimato e molto conosciuto, un altro professionista vittima di una patologia a cui noi tutti siamo esposti ha aggiunto Fabrizio Cristofari, presidente dell'ordine provinciale dei Medici Perdiamo un bravo dottore e un buon amico. L'ennesimo caso di un medico "ferito" sul campo, la prima vittima della provincia di Frosinone. Una riflessione che deve spingerci a rispettare appieno le regole. Anzi,ad aumentare l'im pegno in tale direzione».

Un uomo in grado di ascoltare e di condividere, sempre pieno di passione. «Abbiamo cominciato a condividere subito le passioni, quelle vere. Da ragazzi raggiungevamo il campetto da calcio di Castrocielo.
Un uomo appassionato della vita, della professione, generoso. Che non si è mai tirato indietro, visitando i pazienti anche in questi giorni. Che non si è risparmiato, vittima di un virus che non guarda in faccia a nessuno: c'è chi ce la fa, tanti. Ma alcuni purtroppo non riescono a sconfiggerlo» ha ricordato il primario del pronto soccorso di Cassino e Sora, il dottor Ettore Urbano.

«Un vero medico con la "m" maiuscola, popolare, che sapeva stare tra la gente e che amava i suoi pazienti: quando arrivava qualcuno in ospedale, lui continuava a chiamare, a interessarsi - continua Urbano -. Ha vissuto la professione in maniera integrale, olistica, sempre con grande curiosità: si occupava pure di agopuntura. E poi era un amico vero: amante dello sport (medico anche del Cassino Calcio) aveva un grande senso di comunità. A volte ci incontravamo in piazza a Piedimonte per una colazione, a volte ad Aquino: era conosciuto da tutti. Con una carica di ottimismo e bonomia, amante della buona cucina, sempre con la battuta pronta. Sensibile e umano, attento ai deboli e alla sofferenza: qualità che ha trasmesso ai suoi figli».

«L'appuntamento era quello della domenica mattina, perché amava venire ad acquistare dolci artigianali a Piedimonte e questa era la scusa per dialogare, anche di politica. Un professionista serio, corretto, conviviale.
Una perdita senza eguali» ha aggiunto il sindaco di Piedimonte, Gioacchino Ferdinandi. «Era anche un po' un aquinate: spesso era qui, con noi. Molti suoi amici e pazienti sono qui. Una vicinanza straordinaria con la nostra città: piangiamo un grande professionista e un grande uomo» ha aggiunto il sindaco di Aquino, Libero Mazzaroppi.

«Per me era un grandissimo amico e confidente.
Sono cresciuto con i suoi consigli e con i suoi rimproveri. Era un professionista sempre a disposizione, anche di notte. È caduto nell'adempimento del suo dovere: addio grande dottore!» ha affermato il presidente dell'Ordine degli avvocati originario di Castrocielo, Gianluca Giannichedda. «Se ne va un amico, il medico di famiglia di tutti - ha affermato l'avvocato Angela Caprio, sua paziente -. Una persona pulita, medico di alta levatura che non si è mai tirato indietro, che conosceva e teneva a mente tutto dei suoi pazienti che si sentivano con lui sempre tranquilli».

Sono 83 i nuovi positivi. 80 i negativizzati. Cinque i morti. E tra questi c'è il primo medico a cadere, vittima del Covid. Sono i numeri nudi e crudi dell'ennesima giornata di lotta al Coronavirus in provincia di Frosinone.

La situazione
Continua a crescere il numero di morti. Altri cinque si aggiungono alla già corposa lista. A cominciare dal medico Roberto Ciafrone, 67 anni, di Castrocielo, primo medico vittima del Covid. In precedenza, a maggio, era deceduto un farmacista. Tra i decessi di ieri un uomo di 67 anni sempre di Castrocielo, nonché altre due persone di Ferentino, un uomo di 74 anni e un altro di 87. In serata morto un ottantenne a Supino. Nel bollettino regionale mancano tre morti, l'altro di Castrocielo, il più giovane dei ferentinati e quello di Supino, che saranno conteggiati oggi. In serata, infatti, il sindaco di Supino Gianfranco Barletta ha segnalato che «purtroppo un nostro concittadino, che era ricoverato in ospedale per Covid-19, ci ha lasciato nel pomeriggio. Mi unisco la dolore della famiglia in questo tristissimo momento».

Nella passata settimana in provincia di Frosinone ci sono state 21 persone morte positive al Covid. Una media di 3 al giorno. E la giornata di ieri non ha  fattoeccezione, anzi è andata ben oltre. I decessi sono 22 negli ultimi quindici giorni. Novembre si presenta in forte controtendenza rispetto a tutti i mesi della pandemia. A marzo le vittime sono state 25, ad aprile 23, a maggio 2, a giugno 8. Quindi, 1 a settembre e 9 ad ottobre. E ora a novembre 67, in ventitré giorni: la media è di 2,91. A ottobre e novembre i morti sono già 76 su 134, più della metà, ovvero il 56,7% del totale dall'inizio della pandemia. Gli 83 positivi segnalati ieri sono il frutto del minor numero di tamponi, come ogni lunedì (ieri 516 i test molecolari eseguiti dalla Asl di Frosinone, non vengono più conteggiati i test rapidi negativi dei laboratori privati). Comunque, sono 14 in più rispetto al precedente lunedì, 29 in più di quello prima ancora e 4 in meno del 2 novembre, primo lunedì da quando i numeri hanno cominciato a scendere nel primo giorno della settimana (il 26 ottobre erano 125).

Dando uno sguardo alla provenienza dei nuovi contagi, si hanno 12 casi a Ferentino, 6 ad Anagni, 6 a Frosinone, 5 ad Alatri, 4 a Ceccano, 4 a Ripi, 3 a Boville Ernica e 3 a Ceprano. In questi centri si hanno poi 11 negativizzati ad Alatri, 9 a Frosinone, 8 a Ferentino, 6 a Boville Ernica, 5 ad Anagni, 4 a Ceccano, 2 a Ripi, 1 a Ceprano. A novembre, al momento, si contano 5.676 casi su un totale, dall'inizio della pandemia, di 10.291, ovvero il 55%.

Controlli nelle Rsa
Intanto le squadre Uscar, le Unità speciali continuità assistenziale regionale, stanno effettuando dei controlli a tappeto con tamponi nelle Rsa e nelle case di riposo per verificare la situazione. E si scopre già qualche caso di positività.

Le segnalazioni
Quattro infermieri di cardiologia Utic dell'ospedale di Cassino sono positivi al Covid-19. A darne notizia l'Ugl Sanità di Frosinone che denuncia «la disorganizzazione e le mancate separazioni tra i positivi e i malati di altre patologie. Le apparecchiature elettromedicali sono eseguite con gli stessi apparecchi (elettrocardiogramma -ecocardiogramma) sia per i malati Covid che per quelli di altre patologie. In pronto soccorso ci sono solo 2 letti Covid, gran parte dei pazienti positivi stazionano negli spazi comuni non essendoci "zone grigie". I percorsi dedicati sono divisi solo da strisce adesive a terra senza una vera separazione».

Il sindaco di Isola del Liri Massimiliano Quadrini annuncia «la positività di cinque nostri concittadini, tutti posti in isolamento domiciliare. Nel contempo abbiamo notizia di sei persone negativizzate. Ad oggi, i casi di positività risultano 150. Raccomando come sempre, di continuare ad osservare scrupolosamente tutte le misure di sicurezza: distanziamento, uso costante della mascherina e lavaggio delle mani». Il sindaco di Fiuggi Alioska Baccarini comunica che un ospite di una casa di riposo per anziani «non originario di Fiuggi è purtroppo deceduto anche in conseguenza del virus».
Il decesso è del 20 ed è stato già contabilizzato nelle statistiche. Sono, invece, 91 gli attuali positivi a Fiuggi: «compresi i due cluster della Rsa "Santa Elisabetta 1" e del Cas "ex Palace"», chiude Baccarini. 

di: Raffaele Calcabrina