Sono una cinquantina i ciociari, insieme agli altri candidati per la Regione Lazio al concorso per dsga, in attesa dei risultati delle prove scritte sostenute oltre un anno fa (il 5 e 6 novembre 2019). Hanno così firmato, insieme a tutti i candidati, una lettera inviata agli onorevoli componenti della commissione Cultura per avere risposte.

«A distanza di oltre un anno dallo svolgimento delle prove scritte la Commissione nominata dall'USR del Lazio non ha ancora comunicato i risultati ai candidati  - si legge nella lettera - Pur nelle difficoltà legate alla pandemia, le altre regioni hanno pubblicato gli esiti delle prove scritte da molto tempo e hanno già provveduto all'immissione in ruolo dei vincitori e idonei o comunque provvederanno entro il 31/12/2020. Si tratta per il Lazio di un ritardo inaccettabile non rispettoso della normativa disciplinante i termini per la conclusione del procedimento, provocata da complicazioni e lungaggini burocratiche non più giustificabili e che ha gettato noi concorsisti nello sconforto, costringendoci a subire ingiustamente questa lunghissima, snervante attesa».

I concorsisti fanno notare, inoltre, che «nel frattempo, i posti vacanti per dsga negli istituti scolastici sono arrivati per l'anno scolastico 2020/2021 a 3378 unità (302 solo per il Lazio a fronte dei 163 posti messi a concorso), spingendo il legislatore, con un emendamento al cd. Decreto Agosto, ad ampliare la quota di idonei alle graduatorie del concorso da utilizzare ai fini dell'immissione in ruolo dal 30% al 50% dei posti messi a bando.

Questa grave carenza di organico è destinata ad aumentare nel prossimo anno scolastico e anche per questo crediamo sia urgente terminare la procedura concorsuale anche nella nostra regione. Desideriamo che venga rispettato il nostro diritto di conoscere l'esito delle prove scritte, dopo aver affrontato queste selezioni a costo di numerosi sacrifici personali e familiari e di grande impegno nello studio, così da poter mettere la nostra professionalità e il nostro entusiasmo al servizio della collettività in un settore strategico come quello dell'istruzione pubblica».