Monumenti in rovina con il trascorrere dei secoli, bisogna intervenire e in fretta. A lanciare l'allarme è Archeoclub Ferentino che intende approfondire il problema con gli eventuali interventi da praticare nella millenaria città d'arte. Il sodalizio del presidente Antonio Ribezzo fa risaltare: «l'umidità e l'influenza negativa, chimica e affreschi. Ma anche il degrado microbiologico dovuto all'attacco di batteri, alghe e funghi per via dell'umidità. Tale presenza dà origine a problemi chimici e biologici. Infatti la migrazione dell'acqua all'interno delle mura, con successiva evaporazionedalle superficiporose degli affreschi, porta a una condensazione favorendo il movimento dei sali e la formazione di efflorescenze e subflorescenze. L'analisi chimica cromatografica può identificare la presenza di sali per tempo, prima che si crei un danno chimico-fisico che può indebolire la pellicola pittorica e gli strati sottostanti. Se ciò avviene gli strati tendono a sgretolarsi e a cadere».

«Se non s'interviene con tempestività, ad esempio, gli affreschi della cripta della chiesa di Santa Lucia avranno conseguenze disastrose (per non dire del testamento di Aulo Quintilio e altro, ndc). Archeoclub Ferentino – aggiunge il dottor Ribezzo chiede rispetto per ciò che il passato ci ha tramandato e il pronto intervento delle istituzioni. I microrganismi crescono sulle parti dipinte provocando danni che portano alla perdita di coesione e adesione del colore e dell'intonaco, formando macchie irreversibili. Archeoclub Ferentino vigilerà e segnalerà a chi di dovere affinché intervenga».