Un messaggio chiaro che invita i cittadini a fare spesa a Cassino, nei negozi di amici e conoscenti o, semplicemente, nelle attività locali. Da alcuni giorni rimbalza dai social alle chat private. Il contenuto è molto più che corretto, in questo momento così delicato e critico è di fondamentale importanza l'economia di prossimità, un circolo virtuoso.

Ma il messaggio che ora sembra essere tanto "innovati vo" è già portato avanti da tempo da alcuni commercianti, storici e meno storici, della città. «Combattiamo le multinazionali e le piattaforme del web da tempo - spiega Chiara - il commercio, per alcuni di noi, è fatto con passione e amore, è fatto di rapporti con i clienti. Ora tutti sembrano aver "riscoperto" l'importanza degli acquisti di prossimità».

La politica non può obbligare nessuno ad acquistare prodotti e beni di prima necessità in negozi della città, tantomeno può farlo un'associazione o qualche attivista, non è il tempo degli influencer, è tempo di coerenza e di una linea, anche per il settore del commercio, adeguata.

Prima del Covid al centro del dibattito da sempre c'era la questione isola pedonale, mercatini e possibilità di sbaracco. Poi, per ovvie ragioni, tutto è stato sospeso, ma le parole di alcuni commercianti risuonano ancora forti nelle strade e nelle piazze della città martire.
«Comprare i regali di Natale a Cassino? - prosegue un altro commerciante-  sarebbe bello se fosse una pratica quotidiana. La politica ha il brutto difetto di fare "proprie" delle idee di tanti. Poi, però, ci sono persone che, a prescindere dal ruolo, comprano in città, spendono nei nostri negozi e scelgono "amici" al carrello on line».

Il commercio della città martire non sta vivendo certamente il periodo più florido ma, se è vero che l'amministrazione non può decidere per i suoi cittadini dove e come spendere i soldi, il confronto e in dibattito con gli esercenti che non siano baristi, ristoratori e gestori di locali, è silenziosa da molto, troppo tempo.