La città del grande maestro Vittorio De Sica senza un cinema. Un paradosso che ormai, a distanza di anni, sembra quasi normale, anche se il legame di Sora con il mondo cinematografico è ancora forte e un certo fermento esiste ancora. L'amministrazione De Donatis, attraverso il piano di rigenerazione urbana dell'ex Serapide, ha tra gli altri progetti anche la realizzazione di una sala cinematografica. Sarebbe il ritorno del cinema a Sora.

Intanto però il tempo passa, il mandato si avvia alla conclusione, il "mostro di cemento" è ancora lì e il cinema in città continua a mancare. Un'assenza dolorosa che fa il paio con la scomparsa di colui che per decenni in città lo ha rappresentato. Ieri mattina Sora si è svegliata con la notizia della morte di Angeluccio, al secolo Angelo Allini, 76 anni, che manteneva aperta fino a qualche anno fa l'unica sala cinematografica della città.

«Incontrare Angeluccio è un po' come incontrare il Cinema, per i suoi ricordi e perché già vederlo ti fa ripensare a quando a Sora avevamo le sale». Così lo ricorda il regista sorano Tiziano Rea. «Nella sua vita ha lavorato in praticamente tutte le sale di Sora, oltre che al "Cinemateatro" di Isola del Liri, facendosi apprezzare anche lì per la sua eccezionale mitezza e bontà. Negli ultimi anni ha portato avanti da solo il "Supercinema" fino alla sua chiusura avvenuta quindicidi anni fa. Ricordo di quando mi capitava di andare a vedere un film e in sala c'ero solo io.

Prima dell'inizio della proiezione Angelo si rammaricava del fatto che al cinema non ci andasse più nessuno. Alcuni anni fa, nel 2014, quasi piangendo chiese che il proiettore dell'ex "Capitol" venisse spostato da uno sgabuzzino in cui era malamente custodito per trovargli una collocazione più consona. Se a Sora avessimo tutti un pizzico della sua sensibilità e del suo attaccamento al Cinema - conclude Rea - forse oggi non saremmo costretti a fare chilometri per vedere un film o uno spettacolo teatrale».
Lo piange anche il circolo "Gramsci" del Prc di Sora.