Si è accomodato al tavolo di un bar in pieno centro, a piazza Labriola. Ma lo ha fatto senza indossare la mascherina e per di più in evidente stato di ebbrezza. A quel punto i titolari del locale gli si sono avvicinati e gli hanno chiesto di dotarsi del dispositivo di protezione, obbligatorio secondo i recenti decreti del Governo. L'uomo, però, sotto i fumi dell'alcol, non ha sentito ragione ed ha iniziato ad inveire violentemente contro i proprietari del bar. Fino a scatenare un vero parapiglia, specie quando gli è stato detto che, avvicinandosi le 18, cioè l'orario di chiusura, doveva anche andare via.  

L'uomo non ci ha visto più ed è successo un finimondo. Ha iniziato ad urlare contro tutto e tutti, tanto che i titolari del bar hanno subito chiamato il 113. In pochi minuti sul posto sono arrivate pattuglie della polizia, ma anche dei carabinieri e della Finanza. Gli uomini in divisa lo hanno ridotto a più miti consigli bloccandolo e, su disposizione del magistrato, lo hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, a dire il vero non senza dover faticare parecchio vista la forte resistenza opposta dall'uomo sempre più fuori di sé. 

Ma non è stato questo l'unico episodio della giornata in cui i cittadini si sono resi protagonisti dell'elusione delle norme anti Covid vigenti. Ancora a Cassino, infatti, la polizia è dovuta intervenite a casa di un gruppo di studenti universitari che avevano organizzato una festa privata - con tanto di musica e qualche schiamazzo di cui si sono accorti molti vicini di casa - ma con un numero troppo alto di persone presenti, ben superiore a quello stabilito dai decreti governativi. In conseguenza di ciò, dopo aver accertato quanto accaduto, gli agenti hanno comminato ben 11 multe ai partecipanti alla festa da 400 euro ciascuna ed uno di loro è stato anche denunciato per violazione del Dpcm in vigore contro il contagio da Covid.