I decessi hanno sfondato quota 100, mentre i contagi sono oltre 8.000. Nel giorno numero 257 dall'inizio della pandemia, venerdì 13 novembre, il colpo di coda del Covid si fa sentire. Anche se il numero dei nuovi casi (220) è la conferma di un timido ma significativo raffreddamento della curva.

La situazione
È il bollettino quotidiano della Regione Lazio a ufficializzare i 7 decessi: «Nella Asl di Frosinone si registrano 7 decessi di 48, 62, 75, 79, 81, 82 e 84 anni con patologie». In realtà quelli di ieri sono 6, perché uno (un uomo di 79 anni di Supino) si era registrato l'altro ieri. Per il resto 3 decessi sono di altrettante persone di Sora: 2 uomini (81 e 84 anni) e una donna (48).
Quindi un uomo di 62anni di Cassino, uno di 75 di Alatri e una donna di 82 anni di Ferentino.

In provincia di Frosinone la pandemia è iniziata il due marzo scorso. Da allora 102 decessi. Inoltre, negli ultimi 17 giorni ci sono stati 38 decessi. Più di 2 al giorno. Sul versante dei nuovi contagi, invece, ieri se ne sono registrati 220. Si legge nel bollettino regionale: «Si tratta di casi isolati a domicilio, contatti di un caso già noto o con link familiare». Comunque con i 220 positivi di ieri il numero totale dei contagiati in provincia di Frosinone è arrivato a 8.113. In 257 giorni. Una media di 31,5 ogni ventiquattro ore. Ieri in provincia di Frosinone sono stati effettuati 2.800 tamponi: 1.800 test molecolari alle tre postazioni Drive Through di Frosinone, Cassino e Sora e 1.000 rapidi nelle 16 strutture accreditate. I nuovi casi sono stati 220. Il che vuol dire che il rapporto tra positivi e tamponi è del 7,8%. Un altro dato in diminuzione.

Sono stati 50 su 91 i Comuni interessati ieri da casi di Coronavirus: 21 positivi a Sora, 19 ad Alatri, 10 a Frosinone, 10 a Cassino, 10 a Ferentino, 8 a Boville Ernica, 7 a Monte San Giovanni Campano, 7 a Ceccano, 5 a Veroli, 5 ad Anagni.

Il profilo della curva
Nella trentasettesima settimana l'andamento è il seguente: 54 contagi il nove novembre, 201 il dieci, 275 l'undici, 305 il dodici, 220 il tredici. In totale 1.055 in cinque giorni, per una media di 211 ogni ventiquattro ore. C'è comunque una flessione rispetto alle ultime due settimane. Nella trentaseiesima 2.044 positivi: 292 ogni ventiquattro ore. Con questa sequenza: 87 il due novembre, 355 il tre, 276 il quattro, 394 il cinque, 349 il sei, 301 il sette, 282 l'otto. Ricordiamo l'andamento mensile della curva dei contagi: 13,8 casi al giorno a marzo, 7,63 ad aprile, 0,83 a maggio, 0,46 a giugno, 0,35 a luglio, 5,16 ad agosto, 7,43 a settembre, 113,8 a ottobre, quando il numero assoluto dei nuovi casi aveva toccato quota 3.528, in trentuno giorni.

Il confronto per settimane: 1,14 casi al giorno la prima, 7,4 la seconda, 15,85 la terza, 30,57 la quarta, 15,71 la quinta, 8,42 la sesta, 6,71 la settima, 5 l'ottava, 2 la nona, 1 la decima, 0,85 l'undicesima, 0,42 la dodicesima, 0,71 la tredicesima, 0,57 la quattordicesima, 0,57 la quindicesima, 0,14 la sedicesima, 0,57 la diciassettesima, 0,85 la diciottesima, 0 la diciannovesima, 0,57 la ventesima, 0,28 la ventunesima. E 0 casi nella ventiduesima.
Quindi, 1,14 nella ventitreesima e nella ventiquattresima, 5,85 nella venticinquesima, 14,14 nella ventiseiesima. E 6,2 nella ventisettesima. Poi 5,57 nella ventottesima. E 2,28 nella ventinovesima, 14,14nella trentesima. Nella trentunesima 15, nella trentaduesima 29,14. Nella trentatreesima settimana la media è stata di 101,57 al giorno. Nella trentaquattresima 183,28, nella trentacinquesima 235,86. Infine, nella trentaseiesima 292.

Poi ci sono i numeri assoluti. Negli ultimi quarantaquattro giorni in provincia di Frosinone ci sono stati 7.026 casi, per una media di 159,68 ogni ventiquattro ore. Mentre negli ultimi trentatré giorni i contagi sono stati 6.744 (media di 204,36). Per quanto riguarda il mese di novembre, 3.498 nuovi casi in tredici giorni. Per una media di 269,07. A ottobre e novembre sono stati registrati 7.026 contagi, su un totale di 8.113 dall'inizio dell'emergenza. Per una percentuale dell'86,6%.

I diversi indici
Il numero dei contagiati in provincia di Frosinone è dunque di 8.113. I decessi sono stati 102. I residenti nei 91 Comuni ciociari sono 489.083. Il tasso di mortalità misura il rapporto tra i morti per la pandemia e il numero degli abitanti. Significa che c'è stato un decesso per Coronavirus ogni 4.794,93 residenti. Il 31 ottobre era uno ogni 7.192,39 abitanti. L'attuale indice di mortalità è pari allo 0,020%. Dividendo invece il numero degli abitanti per quello dei contagiati (8.113), emerge che in Ciociaria è stata infettata una persona ogni 60,28 (il trentuno ottobre il rapporto era uno ogni 105,97). La percentuale attuale è di 1,65%. Poi c'è l'indice di letalità, cioè il rapporto tra persone finora contagiate (8.113) e decessi (102). La percentuale è dell'1,25%. Vuol dire che si è registrato un decesso ogni 79,5 persone contagiate. Per fare un raffronto, ad aprile, dopo cinquanta giorni di pandemia, il tasso di letalità in Ciociaria era pari al 6,9%. In quel momento c'erano 586 contagiati e 41 decessi per Covid-19.

C'è poi anche un altro aspetto, quello riguardante i periodi di tempo passati per toccare le varie quote di contagiati. Per superare i 1.000 casi in Ciociaria sono dovuti però trascorrere ben 209 giorni, dal due marzo al ventiquattro settembre. Per arrivare a 2.000 invece sono passati 24 giorni, dal venticinque settembre al diciotto ottobre. Mentre per superare i 3.000 casi di giorni ne sono bastati 6, dal diciannove al ventiquattro ottobre. Poi, da 3.000 a 4.000, appena 5 giorni, dal venticinque al ventinove ottobre. E da 4.000 a 5.000 soltanto 3 giorni: trenta ottobre, trentuno ottobre, primo novembre. Sono stati 4 per arrivare a 6.000: dal due al cinque novembre. 3 giorni per arrivare da 6.000 a 7.000: dal sei all'otto novembre. Infine, 5 giorni per arrivare e superare quota 8.000: dal nove al tredici novembre. Questa la sequenza quindi: 209-24-6-5-3-4-3-5.

La rete ospedaliera
La prossima settimana a Cassino verranno attivati gli 80 posti letto dedicati ai pazienti Covid. Il presidio ospedaliero sarà fondamentale in questa seconda ondata e andrà ad aggiungersi al Fabrizio Spaziani di Frosinone, dove i posti letto per malati di Coronavirus sono 151: 127 di degenza ordinaria, 20 di Terapia intensiva e 4 di Terapia subintensiva. Intanto ieri la dottoressa Pierpaola D'Alessandro, direttore generale della Asl di Frosinone è stata presente alla riapertura e alla contestuale inaugurazione del reparto di Terapia intensiva dell'ospedale di Alatri: 4 posti, più uno in isolamento.

Per quanto riguarda lo Spaziani di Frosinone, da sei giorni non ci sono più ambulanze in fila al Pronto Soccorso. Quindi c'è l'apporto delle Case di cura convenzionate: 24 posti letto al San Raffaele di Cassino, 89 all'Ini Città Bianca di Veroli, 29 a Villa Gioia di Sora e 38 a Villa Serena di Cassino. Poi c'è il Covid hotel di Villa Laura: 53 posti abilitati all'isolamento fiduciario di chi deve osservare il periodo di quarantena.

In Italia e nel Lazio
Ieri in Italia ci sono stati 40.902 nuovi contagiati dal Coronavirus. 550 le vittime di Covid, secondo i dati del ministero della Salute. I tamponi effettuati sono stati 254.908 circa ventimila più di giovedì. Il rapporto tra positivi e test resta costante al 16%. Il valore Rt, l'indice di contagiosità del virus, è sceso da 1,7 a 1,4. Per quanto riguarda il Lazio i casi positivi sono stati 2.925 (superato il picco del 5 novembre scorso), 239 in più rispetto alle ventiquattro ore precedenti. Su oltre 28.000 tamponi effettuati, 810 in meno rispetto a giovedì. I decessi sono stati 34 (-15). Il valore Rt è in calo: 1,4.

L'assessore alla sanità Alessio D'Amato ha commentato così i dati: «Un dato incoraggiante, il virus rallenta e le misure adottate mostrano di essere efficaci.
Ora però non bisogna mollare, non proprio adesso.
Occorre fare attenzione in questo fine settimana, perché è fondamentale mantenere il rigore nei comportamenti ed evitare assembramenti. Sono stati superati i 3.000 ricoveri, ma la rete ospedaliera, nonostante il forte stress, sta tenendo grazie alla rimodulazione messa in campo».

Il vaccino antinfluenzale
L'Unità di crisi Covid-19 del Lazio ha fatto il punto sul vaccino: «L'eccezionale aumento di richiesta di vaccino antinfluenzale in Italia ha fatto sì che la richiesta di vaccino sia al momento nettamente superiore alla disponibilità dello stesso. La domanda crescente in maniera esponenziale non ha permesso alle aziende produttrici che hanno vinto la gara di riuscire a soddisfare tutte le necessità da parte delle Asl e Aziende ospedaliere. Le difficoltà produttive a livello mondiale della grande quantità di dosi di vaccino sta dunque causando diversi ritardi nella distribuzione delle dosi, ma questo non comprometterà in alcun modo l'importante campagna di vaccinazione messa in campo dalla Regione Lazio che è stata la prima a avviare la gara per l'acquisto di 2,4 milioni di dosi di vaccino e di queste già oltre un milione sono state distribuite e effettuate».