Sta diventando sempre più grave la crisi che ha investito il comparto degli ambulanti anche in provincia di Frosinone. Infatti la seconda ondata del Covid-19 e i provvedimenti restrittivi introdotti dall'ultimo decreto governativo rischiano di dare il colpo di grazia al settore, gettando sul lastrico decine di migliaia di famiglie in tutto il Paese, se non verrà concessa ai venditori la possibilità di lavorare nei mercati.

Dunque, un momento quasi drammatico in Ciociaria dove l'Ana-Ugl, l'Associazione Nazionale degli Ambulanti, da mesi si sta battendo in difesa del settore, come in tutta Italia. Il quadro provinciale, però, è precipitato improvvisamente dopo che alcuni sindaci hanno chiuso i mercati all'aperto del sabato e della domenica interpretando, forse in maniera erronea, la disposizione del Dpcm che vieta la vendita nei mercati coperti.
Per denunciare le conseguenze disastrose provocate da queste ordinanze emesse in vari Comuni ciociari, ieri pomeriggio una delegazione dell'Ana-Ugl, guidata dal segretario nazionale Marrigo Rosato, ha incontrato il Prefetto Ignazio Portelli. Insieme a Rosato c'erano il vicepresidente provinciale Gianluca Palcone e il segretario Massimo Fabrizi.

«Abbiamo illustrato al Prefetto la situazione di grave crisi in provincia di Frosinone - ci ha detto Marrigo Rosato - che si è acuita sabato e domenica scorsi quando oltre 500 ambulanti non hanno potuto partecipare ai mercati in diversi Comuni come Ceprano, Cassino, Aquino, Ripi a causa delle ordinanze di sospensione della vendita. Provvedimenti che nascono da una errata applicazione del Dpcm che chiude per il momento soltanto i mercati coperti. Per la nostra categoria un colpo terribile, dopo mesi di sacrifici per tirare avanti».

Che cosa avete chiesto al Prefetto?
«Per gli ambulanti sono previste misure di sostegno governative soltanto nelle regioni "zone rosse". In quelle arancioni e gialle come il Lazio non abbiamo nessun tipo di aiuto. Quindi chiediamo, fin quando sarà possibile, di lavorare nei mercati all'aperto. Il Prefetto ha raccolto la nostra proposta e si è impegnato a portarla all'attenzione dei sindaci. Mentre, per le misure di sostegno alla categoria, invierà una nota al Governo».

Quali altre richieste avete avanzato?
«Che gli ambulanti non debbano partecipare alla cosiddetta lotteria degli scontrini. Infatti, nessuno può permettersi oggi di acquistare un registratore di cassa telematico, che costa dai 500 euro in su. Inoltre, abbiamo proposto di posticipare il rinnovo del Durc di almeno due anni. E un'ulteriore proroga anche per le concessioni statali, che dal primo gennaio 2021 dovrebbero essere rinnovate in tutta Italia per oltre un milione di venditori. Infatti, in questa situazione di emergenza, sarà difficile che gli uffici statali possano rispettare le scadenze».
Come si è concluso l'incontro?
«Al dottor Portelli abbiamo segnalato anche un pericolo strisciante, quello dell'usura. Infatti, in mancanza di sostegni finanziari gli ambulanti, ritenuti dalle banche categoria non affidabile, potrebbero cadere nella rete degli usurai. Anche su questo delicato problema, il Prefetto ci ha garantito il suo intervento».