«Non bisogna proprio in questo momento abbassare la guardia». L'assessore regionale alla sanità Alessio D'Amato mantiene altissimo il livello della concentrazione. Il momento è delicatissimo. Spiega Alessio D'Amato: «Nel Lazio aumentano i ricoveri, anche in terapia intensiva. Rimane indispensabile raffreddare la curva dei contagi. Per fare questo occorre mantenere il massimo rigore nei comportamenti. Perché la pressione sulla rete ospedaliera resta davvero altissima: parliamo di quasi 3.000 ricoveri di pazienti Covid».
Due settimane decisive
Roberto Battiston, fisico dell'Università di Trento ed ex presidente dell'Agenzia spaziale italiana, ha detto al quotidiano La Repubblica: «L'epidemia sta rallentando e una proiezione basata sui dati attuali colloca il picco al 27 novembre». Battiston sta applicando alla propagazione del virus tecniche matematiche elaborate per studiare i buchi neri e le particelle elementari. In ogni caso tutti concordano sul fatto che per fine novembre arriverà il picco dei contagi. Rileva Alessio D'Amato: «Bisogna guardare in faccia la realtà. Le prossime due settimane saranno fondamentali per capire l'evoluzione della pandemia in questa fase.

Nel Lazio o i contagi e il valore Rt scendono oppure diventeremo zona rossa». Il parametro Rt è l'ndice di trasmissibilità del virus, che mostra il numero medio di persone che un positivo riesce a contagiare. L'indice di trasmissibilità si riferisce a uno specifico arco temporale, ed è condizionato dalle misure messe sul campo per spezzare la catena dei contagi. La presa di posizione di D'Amato è molto netta. Argomenta: D'Amato: «Nei giorni scorsi tutti abbiamo visto nel Lazio gli assembramenti sulle spiagge o nelle vie dello shopping della Capitale. Non è possibile. Occorre una presa di coscienza collettiva. Il senso di responsabilità può fare la differenza in questa fase. Non mi stancherò mai di invitare i Prefetti e i sindaci a controllare la situazione costantemente sul versante degli assembramenti».

Dietro l'angolo ci sono le festività natalizie. In un'intervista all'agenzia Dire Alessio D'Amato è stato chiarissimo: «Lo voglio dire chiaramente: è impensabile l'idea di fare feste a Capodanno. Soltanto un folle potrebbe pensare di organizzare assembramenti. Si potrà festeggiare in famiglia, con i contatti stretti, purché venga mantenuta la distanza a tavola di un metro, si evitino gli abbracci e non ci siano situazioni di promiscuità. Quest'estate sono stati commessi degli errori nei messaggi che sono stati dati, anche da parte di componenti mediche che hanno detto che il virus era meno aggressivo o clinicamente sparito. Stiamo drammaticamente vedendo che non è così. Per cui adesso, se non vogliamo arrivare a un lockdown generale, dobbiamo evitare gli assembramenti per ridurre i contagi. Tutto ciò che faremo oggi, lo avremo come beneficio a Natale e Capodanno».

Il profilo della curva
Con i 305 casi di ieri il numero totale dei contagiati dall'inizio della pandemia in provincia di Frosinone è di 7.893. Siamo nella trentasettesima settimana. Questo l'andamento: 54 contagi il nove novembre, 201 il dieci, 275 l'undici, 305 il dodici. Il totale fa 835 in quattro giorni, per una media di 208,75 ogni ventiquattro ore. C'è una flessione rispetto alle ultime due settimane. Nella trentaseiesima 2.044 positivi. Vuol dire 292 ogni ventiquattro ore. Con questa sequenza: 87 il due novembre, 355 il tre, 276 il quattro, 394 il cinque, 349 il sei, 301 il sette, 282 l'otto. Questa l'evoluzione mensile della curva dei contagi: 13,8 casi al giorno a marzo, 7,63 ad aprile, 0,83 a maggio, 0,46 a giugno, 0,35 a luglio, 5,16 ad agosto, 7,43 a settembre, 113,8 a ottobre, quando il numero assoluto dei nuovi casi aveva toccato quota 3.528, in trentuno giorni. Il confronto per settimane: 1,14 casi al giorno la prima, 7,4 la seconda, 15,85 la terza, 30,57 la quarta, 15,71 la quinta, 8,42 la sesta, 6,71 la settima, 5 l'ottava, 2 la nona, 1 la decima, 0,85 l'undicesima, 0,42 la dodicesima, 0,71 la tredicesima, 0,57 la quattordicesima, 0,57 la quindicesima, 0,14 la sedicesima, 0,57 la diciassettesima, 0,85 la diciottesima, 0 la diciannovesima, 0,57 la ventesima, 0,28 la ventunesima. E 0 casi nella ventiduesima. Quindi, 1,14 nella ventitreesima e nella ventiquattresima, 5,85 nella venticinquesima, 14,14 nella ventiseiesima. E 6,2 nella ventisettesima. Poi 5,57 nella ventottesima. E 2,28 nella ventinovesima, 14,14 nella trentesima. Nella trentunesima 15, nella trentaduesima 29,14. Nella trentatreesima settimana la media è stata di 101,57 al giorno. Nella trentaquattresima 183,28, nella trentacinquesima 235,86. Infine, nella trentaseiesima 292.

I numeri assoluti
Questi restano altri. Negli ultimi quarantatré giorni in provincia di Frosinone ci sono stati 6.806 casi, per una media di 158,27 ogni ventiquattro ore. Mentre negli ultimi trentadue giorni i contagi sono stati 6.524 (media di 203,87). Per quanto riguarda il mese di novembre, 3.278 nuovi casi in dodici giorni. Per una media di 273,16. A ottobre e novembre sono stati registrati 6.806 contagi, su un totale di 7.893 dall'inizio dell'emergenza. Per una percentuale dell'86,2%. Questa cifra dà la dimensione dell'impatto della seconda ondata autunnale.
Ospedali come trincee
Oggi sono previste due tappe importanti. La riapertura e conseguente inaugurazione del nuovo reparto di terapia intensiva dell'ospedale San Benedetto di Alatri. Quattro posti, più uno in isolamento. Una novità fortemente voluta dal nuovo direttore generale della Asl Pierpaola D'Alessandro. Sempre oggi ultimazione della tensostruttura realizzata fuori dal Pronto Soccorso dell'ospedale Spaziani di Frosinone. Un potenziamento logistico di quello che è il percorso pre-triage dei sospetti Covid. Anche in questo caso c'è stata una forte accelerazione della D'Alessandro, che ieri ha partecipato alla videoconferenza con il Prefetto e con i sindaci. Nel corso del vertice la D'Alessandro ha illustrato il Piano di riorganizzazione della sanità e della rete ospedaliera, chiedendo collaborazione in questa fase delicatissima. Al Pronto Soccorso di Frosinone da cinque giorni non ci sono più ambulanze in fila. Anche se restano tra i venti e i trenta pazienti Covid in attesa di essere poi ricoverati nei reparti dedicati. Ricordiamo l'assetto dello Spaziani, hub di riferimento e Covid hospital. Ci sono 127 posti letto di degenza ordinaria per malati di Coronavirus: 75 a Medicina Covid, 26 a Medicina d'urgenza Covid, 26 a Malattie infettive. A questi vanno aggiunti i 20 posti letto in Terapia intensiva e i 4 di Terapia subintensiva. Per un totale di 151. In questo momento i pazienti Covid ricoverati sono 120. Poi ci sono gli 80 posti letto che verranno attivati all'inizio della prossima settimana al Santa Scolastica di Cassino: 28 a Geriatria, 14 a Pneumologia, 30 Medicina, 8 a Terapia intensiva. A Cassino si sta ultimando la segnaletica relativa a i percorsi. Poi c'è l'apporto delle Case di cura convenzionate: 24 posti letto al San Raffaele di Cassino, 89 all'Ini Città Bianca di Veroli, 29 a Villa Gioia di Sora e 38 a Villa Serena di Cassino.
Poi c'è il Covid hotel di Villa Laura: 53 posti abilitati all'isolamento fiduciario di chi deve osservare il periodo di quarantena.

Il fattore influenza
Nelle prossime settimane, come ha detto Pierpaola D'Alessandro, le strutture ospedaliere dovranno reggere, oltre all'ondata del Covid, anche l'urto dei possibili casi legati all'influenza stagionale. Ecco perché la rete ospedaliera è stata potenziata ed è in stato di massima allerta. Tutta.
Gli altri numeri
Al momento in provincia di Frosinone non ci sono parametri tali da rendere necessario il provvedimento di zona rossa in qualche Comune. Ma diversi paesi continuano ad essere continuamente monitorati. Basta un focolaio per rendere necessarie immediate restrizioni. Ieri in Ciociaria 3.200 tamponi, fra test molecolari (1.200) nelle tre postazioni Drive Through della Asl e rapidi (2.000) nelle 16 strutture accreditate. Con 305 positivi. La percentuale tra positivi e tamponi è del 9,5%. C'è poi il fronte dei test sierologici che l'Azienda Sanitaria continua ad effettuare. Ieri 247: 9 i positivi, quelli che cioè hanno sviluppato gli anticorpi. In totale siamo a quota 22.476, con 471 positivi. Vuol dire che il 2% è venuto in contatto con il virus. In provincia di Frosinone in questo momento gli "attualmente positivi" sono 4.100.

Le persone positive al Covid in sorveglianza domiciliare 3.908. Poi ci sono i negativi in isolamento fiduciario, quelli che fanno parte dei cosiddetti link: i contatti censiti sono 800. Ed è proprio quest'ultima cifra a mettere in evidenza le grandi difficoltà del tracciamento. C'è poi il capitolo dei sanitari contagiati in questa seconda ondata di pandemia: più di trenta tra medici e infermieri ospedalieri. Ci sono poi gli studi continuamente aggiornati di Lab24 (de Il Sole 24 Ore): in provincia di Frosinone, dall'inizio della pandemia, l'incidenza è di 1.444 casi ogni 100.000 abitanti. Mentre negli ultimi sette giorni ci sono 50 nuovi casi ogni 100.000 abitanti.