Teatro di mille "battaglie" sportive, a partire dalla metà degli anni '60, poi il recente pensionamento dell'impianto, finché lo stesso non è "morto". In attesa di tempi migliori (se verranno...), il campo di calcio "Gino Sevi" è piombato nel degrado più assoluto. Una situazione già denunciata nello scorso luglio, ma che con il trascorrere dei mesi si è aggravata sempre più: oggi, la struttura si presenta in condizioni pietose, come raccontano in modo eloquente molte fotografie, con la vegetazione e l'incuria che dominano la scena.

I tanti residenti di Tecchiena, in questi giorni, stanno commentando lo stato del "Sevi" con un misto di sentimenti contrastanti: da un lato, i ricordi e la nostalgia per le stagioni calcistiche trascorse sul campo; dall'altro, la tristezza e la rabbia per l'impianto sprofondato nel più completo abbandono. Più di qualcuno ha sottolineato che il "Gino Sevi" è un pezzo di storia e parte del patrimonio di Tecchiena, che meriterebbe una seconda chance di vita. Tra coloro che, nell'ultimo periodo, si sono battuti per un recupero del campo c'è l'ex assessore allo sport Gianni Padovani: «Io, la mia proposta l'ho fatta e vorrei che il "Sevi" tornasse nella piena disponibilità della nostra comunità. Forse, l'idea non è piaciuta alla nostra amministrazione comunale, che non si è degnata neppure di farmi avere una risposta.

Comunque, ci si potrebbe organizzare almeno per ripulire l'impianto. Se ci fossero diverse persone a darmi una mano, tutti insieme si potrebbe fare un bel lavoro. Non possiamo lasciare che la nostra storia sportiva marcisca in questo modo«. Un'operazione di pulizia è sicuramente indispensabile, ma cosa fare poi del "Sevi"? C'è chi vorrebbe renderlo di nuovo utilizzabile per attività agonistiche, chi parla di un parco pubblico o di un'area dedicata ad eventi di natura culturale e commerciale. Varie idee che dovranno fare i conti con eventuali progetti di fattibilità, senza dimenticare il discorso dei fondi necessari. Tutti, ad ogni modo, vogliono che il glorioso "Gino Sevi" rinasca.