La situazione è grave ma non è seria. Ennio Flaiano lo diceva con riferimento alla politica italiana. Ma la citazione rende bene l'idea anche relativamente alla situazione sanitaria legata alla pandemia in questo particolare momento. La curva dei contagi è sfuggita di mano e le misure adottate dal Governo non stanno funzionando. Ma c'è anche un problema di comportamenti, legati ad una incomprensibile sottovalutazione.
Comuni monitorati
In provincia di Frosinone diversi Comuni sono sotto la lente di ingrandimento per capire se servono ulteriori restrizioni. Fino ad un eventuale provvedimento di istituzione di zone rosse. O arancioni. Ieri, sulla base dei dati elaborati dalla cabina di regia, 5 Regioni sono passate in zona arancione: Abruzzo, Basilicata. Liguria, Toscana e Umbria. La Provincia di Bolzano passerà invece in area "rossa". L'ordinanza andrà in vigore da domani. Oggi è attesa la decisione sulla Campania. Per quanto riguarda invece i Comuni della provincia di Frosinone, la Asl li sta monitorando tutti. Ed è anche in costante collegamento con il Seresmi. Il numero dei contagiati in rapporto alla popolazione dei Comuni è il parametro più importante. Diversi Comuni sono attenzionati. E la Prefettura controlla la situazione. Oltre che alla misura delle zone rosse o arancioni ci sono anche le opzioni di restrizioni ulteriori. Come per esempio la chiusura delle piazze o delle strade. La guardia resta altissima.

Il monito della Regione
L'assessore alla sanità Alessio D'Amato ieri ha detto: «Si rimane basiti ad assistere alla folla che ieri (ndr: domenica) ha animato via del Corso e le vie del centro. Così come gli affollamenti sul litorale, complice il bel tempo. Comprendo la voglia di tornare alla normalità, ma non si è capito che siamo in una situazione di guerra alla pandemia e tali comportamenti aiutano solo il virus a colpire di più. Non facciamo il medesimo errore fatto in estate con il tana libera tutti di cui oggi stiamo pagando le conseguenze. Stiamo facendo uno sforzo enorme per la tenuta del sistema ospedaliero, ma se i comportamenti sono questi prevedo che rapidamente andremo incontro a un peggioramento. La rete ospedaliera, già sotto stress, non può tenere all'infinito e l'arma che abbiamo a disposizione più forte è quella del rigore nei comportamenti». Ha sintetizzato D'Amato: «Stop assembramenti, si fa presto ad andare in zona rossa, dipende solo dai comportamenti individuali».

Poche ore dopo il presidente della Regione Nicola Zingaretti ha rincarato la dose. Rilevando: «Al momento il Lazio si trova nella zona gialla a livello di pericolo, ma i numeri del contagio aumentano e quindi non è assolutamente pensabile abbassare la guardia. Nel week end abbiamo assistito a scene di affollamento assurde che moltiplicano il rischio di trasmissione del virus. Sembra che troppi non abbiano piena consapevolezza della tragedia che stiamo rischiando. Ancora una volta stiamo mobilitando il sistema sanitario, ma è ingiusto scaricare tutto sugli operatori della sanità. Per questo faccio un appello al buon senso: se vedete strade, spiagge, piazze troppo affollate in cui non viene rispettato il distanziamento o l'uso delle mascherine, allontanatevi e portate via i vostri cari perché sono luoghi pericolosi. Grazie a tutti i ristoranti e bar che stanno resistendo rispettando le regole con rigore, ma anche in questo caso rivolgo un invito a tutti di allontanarsi, qualora luoghi di ristoro siano troppo affollati o non rispettino le regole, perché lo ribadisco, sono pericolosi». Evidente come la Regione Lazio abbia voluto alzare la linea del fronte. Giovanni Rezza, direttore del dipartimento Prevenzione del ministero della Salute, ha affermato: «La situazione epidemiologica da Covid-19 continua a peggiorare e si registra un Rt di circa un 1,7».

La richiesta dei medici
La presidenza della Federazione degli ordini dei medici e le associazioni delle specialità più coinvolte, come i rianimatori, le organizzazioni di infermieri regionali, hanno chiesto il "lockdown totale". Il presidente Filippo Anelli ha motivato la richiesta «alla luce dei dati, soprattutto quelli sui ricoveri in ospedale e nelle terapie intensive». «Perché di qui a un mese - ha dichiarato - la situazione sarà drammatica e con la media attuale rischiamo ulteriori 10.000 decessi». Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente dell'ordine provinciale dei medici Fabrizio Cristofari. Per i medici servono comportamenti rispettosi delle regole, anche perché il rischio è quello di mandare in tilt il sistema ospedaliero e i posti letto. Specialmente quelli delle Terapie intensive. L'ondata di ricoveri di questi ultimi giorni è stata notevole anche in provincia di Frosinone. Intanto lo Snami (Sindacato nazionale autonomo medici italiani) ha proclamato, a livello nazionale, lo stato di agitazione «contro gli attacchi continui alla Medicina generale». E ci sono anche diversi sanitari contagiati in provincia di Frosinone. Solo all'ospedale Spaziani, in questa seconda ondata, una quindicina di medici e una ventina di infermieri.

La progressione della curva
Ieri 54 nuovi casi in provincia di Frosinone. Su un volume minore di tamponi: 700 invece dei quotidiani 2.800. Dopo sette giorni la Ciociaria torna in doppia cifra. Dalla tripla. Dal sedici ottobre è successo soltanto in due occasioni. Ieri è iniziata la trentasettesima settimana dall'inizio della pandemia. In totale 253 giorni. Le dimensioni della seconda ondata autunnale sono date anche dalla progressione della curva dei contagi. Nella trentunesima settimana una media di 15 contagi al giorno, nella trentaduesima 29,14. Nella trentatreesima settimana la media è stata di 101,57 al giorno. Nella trentaquattresima 183,28, nella trentacinquesima 235,86. Infine, nella trentaseiesima 292. Dalla trentunesima alla trentaduesima un aumento del 94,26%, dalla trentaduesima alla trentatreesima del 248,55%. Poi, dalla trentatreesima alla trentaquattresima, del 44,58%. Quindi, +28,68% dalla trentaquattresima alla trentacinquesima. Infine, dalla trentacinquesima alla trentaseiesima, +23,86%.

Il trend
A novembre 2.497 contagi in nove giorni. Una media di 277,4 ogni ventiquattro ore. Ad ottobre 3.528 casi in trentuno giorni: media di 113,8. A marzo erano stati 13,8, ad aprile 7,63, a maggio 0,83, a giugno 0,46, a luglio 0,35, ad agosto 5,16, a settembre 7,43. Negli ultimi quaranta giorni in provincia di Frosinone ci sono stati 6.025 nuovi contagi, per una media di 150,62. Ma c'è un altro dato che va sottolineato: 6.025 casi su 7.112 in totale. L'84,71%. Il che significa pure che gli altri 1.087 (15,29%) casi sono stati registrati in un arco temporale di duecentotredici giorni. Negli ultimi ventinove giorni i casi sono stati 5.743. Per una media di 198,03. L'andamento per settimane: 1,14 casi al giorno la prima, 7,4 la seconda, 15,85 la terza, 30,57 la quarta, 15,71 la quinta, 8,42 la sesta, 6,71 la settima, 5 l'ottava, 2 la nona, 1 la decima, 0,85 l'undicesima, 0,42 la dodicesima, 0,71 la tredicesima, 0,57 la quattordicesima, 0,57 la quindicesima, 0,14 la sedicesima, 0,57 la diciassettesima, 0,85 la diciottesima, 0 la diciannovesima, 0,57 la ventesima, 0,28 la ventunesima. E 0 casi nella ventiduesima. Quindi, 1,14 nella ventitreesima e nella ventiquattresima, 5,85 nella venticinquesima, 14,14 nella ventiseiesima. E 6,2 nella ventisettesima. Poi 5,57 nella ventottesima. E 2,28 nella ventinovesima, 14,14 nella trentesima. Nella trentunesima 15, nella trentaduesima 29,14. Nella trentatreesima settimana la media è stata di 101,57 al giorno. Nella trentaquattresima 183,28, nella trentacinquesima 235,86. Infine, nella trentaseiesima 292.

Gli altri numeri
Proseguono i test sierologici che la Asl sta effettuando da mesi. In totale 22.066: i positivi (quelli che cioè hanno sviluppato anticorpi) sono 461. Il 2%. Fino a qualche settimana era l'1,8%. Il sito Lab24 (Il Sole 24 Ore) riporta, tra gli altri, il numero dei nuovi casi ogni 100.000 abitanti negli ultimi sette giorni. In provincia di Frosinone sono 60. È la cifra più alta nel Lazio: 40 in provincia di Roma, 39 in quella di Latina, 21 in quella di Rieti, 57 in quella di Viterbo. Sempre in Ciociaria l'incidenza è di 1.343 casi ogni 100.000 abitanti dall'inizio della pandemia.

Il piano ospedaliero
Il direttore generale della Asl Pierpaola D'Alessandro ha trasmesso ieri alla Regione il nuovo piano ospedaliero della provincia di Frosinone sulla base dell'ordinanza di Zingaretti. Questa la mappa: 151 posti letto Covid al Fabrizio Spaziani di Frosinone (24 di Terapia intensiva), 80 al Santa Scolastica di Cassino. Poi ci sono le Rsa convenzionate: 24 posti letto al San Raffaele di Cassino, 89 alla Città Bianca di Veroli, 29 a Villa Gioia di Sora. Per un totale di 373 posti letto dedicati a malati di Coronavirus. Da ieri i pazienti no Covid vengono ricoverati negli ospedali di Alatri e Sora. La pressione sui Pronto Soccorso resta fortissima. Ieri al Pronto Soccorso dello Spaziani una trentina di positivi in attesa di essere ricoverati nei reparti.