Le scene di sabato sera hanno scatenato panico e indignazione. Ieri, a ventiquattro ore, si è mossa una task force. Non solo i cittadini, anche il sindaco ha manifestato il più completo disappunto: «In tutto il periodo di febbraio-marzo non abbiamo superato i 60 positivi Covid residenti a Cassino. Oggi, che siamo solo all'inizio di questa seconda ondata, a Cassino, abbiamo superato le 360 persone residenti positive al Covid. Di questi una decina di nostri concittadini sono attualmente ricoverati. Una situazione drammatica. Ma è evidente che quello che è successo a Cassino con centinaia di persone per strada, anche dopo la chiusura dei locali, ci fa capire che non è stata davvero compresa la situazione e il dramma che stiamo attraversando».

Ieri mattina c'è stato un summit in Comune tra il primo cittadino, alcuni assessori e consiglieri È stato avviato un confronto con carabinieri, polizia e con la Prefettura ed è stata preparata un'ordinanza per cercare di prevenire nuovi episodi del genere. In queste ore sono in corso gli ultimi accorgimenti e poi l'ordinanza diventerà effettiva. In particolare viene fatto divieto di sostare e di conseguenza di creare qualsiasi tipo di assembramento in piazza Labriola, corso della Repubblica, piazza XV Febbraio e via Falese, su tutte le 24 ore e non solo dalle 18. I controlli delle forze dell'ordine sono stati anticipati alle 16.30, quindi prima della chiusura dei bar, per evitare che si creino e condizioni per gli assembramenti.

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Ieri pomeriggio sindaco, assessori, consiglieri, supportati da municipale, carabinieri, polizia e finanzieri, hanno monitorato il centro e la situazione sembrava essere del tutto sotto controllo. «Abbiamo pensato di iniziare prima delle 18 perchè il caos, anche sabato, si è registrato prima della chiusura. Per oggi la situazione appare decisamente sotto controllo». Commercianti e baristi cosa ne pensano? «Sono d'accordo - ha confermato il sindaco - hanno bisogno di supporto per evitare che i clienti si radunino fuori dalle attività dopo la chiusura».

Sull'ipotesi di chiedere l'intervento dell'esercito l'amministrazione considera l'eventualità come extrema ratio. «Purtroppo, come sta avvenendo in altre città, anche a Cassino abbiamo dimostrato di non avere meritato di essere stati inseriti in una regione gialla. Se non corriamo subito ai ripari, la sanità si troverà velocemente nella terribile situazione di non poter curare tutti. Questo non può e non deve avvenire» tuona il sindaco.