Una domenica di metà autunno, soleggiata. In un attimo si è trasformata in un giorno grigio quando alle prime ore del mattino è arrivata una notizia che ha scosso la comunità di Veroli e non solo. Città che piange un grande imprenditore, un padre che ha saputo trasmettere alle figlie l'amore e la passione per il suo lavoro, a sua volta tramandato dal suo papà. Maurizio Cironi, 55 anni, non ce l'ha fatta.

Ha lottato per quasi tre settimane nel letto dell'ospedale "Fabrizio Spaziani" di Frosinone dove era stato ricoverato lo scorso 19 ottobre, risultato positivo al Covid-19. Aveva altre patologie. Nella notte tra sabato e domenica il suo cuore ha cessato di battere. Discendente da una famiglia storica di imprenditori del frusinate da sempre nella vendita e nella lavorazione delle carni, Maurizio ha iniziato giovanissimo. L'attività di famiglia avviata dal papà Alessandro, che ha aperto il negozio prima a Frosinone negli anni 70, poi a Veroli.

E a Veroli, in contrada I Cerri, Maurizio, con la forza della moglie Elena, delle figlie Chiara, Serena e Fabiana, ha ingrandito l'attività "Carni & Bontà", un'industria di lavorazione carne con mattatoio, laboratorio e punto vendita. Tutto in un unico posto per aver modo di seguire la filiera, perché Maurizio credeva veramente in quello che faceva, amava il suo lavoro, e la sua famiglia con lui ci ha messo l'anima. Ne sono la dimostrazione i messaggi di cordoglio. E nel piazzale del mattatoio Cironi oggi alle 14.30 si svolgeranno i funerali, rispettando le misure anti-Covid (capienza massima di ottanta persone).

La lettera
«Siamo donne che si danno il permesso di soffrire per la perdita del proprio uomo, siamo bimbe che piangono il loro padre, esseri umani forti che tremano – hanno scritto la moglie e le figlie – La tua fine è senza fine caro marito, caro papà. Il nostro pilastro, il punto fermo, l'uomo pieno di passione che ci ha cresciuto con amore e i veri valori della vita. Esempio indiscusso di lealtà: la tua parola, il tuo nome, il nostro orgoglio. Se eravamo turbate tu stavi calmo, se avevamo dubbi tu avevi la risposta. Eri la parte che completava le nostre paure; con te a fianco eravamo capaci di spaccare il mondo. Per te eravamo il cielo e tu il nostro sole.

Un grande lavoratore, un marito e un papà straordinario, un nonno così possente da proteggere i suoi nipoti con le sue grandi braccia, un suocero che chiamarti così non rende l'amico che eri per i tuoi ragazzi. Se avete un padre trattatelo con cura, perché non conoscerete mai il dolore finché non avrete la sua sedia vuota. Ci hai insegnato tante cose, tranne vivere senza di te. Ti amiamo, grande uomo».