Operazione "Maitresse", il pm chiede la proroga di sei mesi delle indagini che hanno visto sotto accusa la professoressa frusinate Patrizia Caprara e il marito, l'imprenditore Gianfranco Grandi. La coppia accusata di favoreggiamento della prostituzione per aver affittato tre appartamenti a Terracina, Sabaudia e Latina a delle ragazze che si prostituivano.

Tuttavia, il tribunale del Riesame, al quale si è rivolto l'avvocato Nicola Ottaviani, ha annullato l'arresto dei due accusati (la prof era finita in carcere, l'imprenditore ai domiciliari) sul presupposto della mancanza di certezza sulla consapevolezza dell'esercizio della prostituzione in quegli appartamenti. I due avevano sempre respinto le accuse, sostenendo che dall'affitto alle ragazze non derivava loro un ulteriore vantaggio economico rispetto a un affitto "normale".

Avevano riferito di aver affittato anche a normali vacanzieri per dimostrare che gli appartamenti non erano ad uso esclusivo delle prostitute come sostenuto dalla procura di Latina. Inoltre avevano aggiunto che seppur qualche sospetto potesse balenare, visto che si trattava spesso di ragazze avvenenti, entrambi non avevano mai accertato direttamente cosa le ragazze facessero all'interno delle case. 

La ricostruzione
La professoressa e il marito erano stati arrestati il 19 settembre scorso nella residenza di Terracina, proprio una delle villette che secondo gli investigatori sarebbe stata ceduta in locazione come casa del sesso. I due, stando al materiale raccolto nell'indagine, avrebbero consentito dietro il pagamento di un canone, a molte ragazze straniere, di esercitare la prostituzione in due ville di proprietà a Terracina e Sabaudia e in altre abitazioni prese in affitto. Il costo, tra i 50 e i 100 euro per ogni "utilizzo".

L'indagine, avviata nove mesi fa, è partita da alcune inserzioni, che avevano insospettito gli uomini del Commissariato di Terracina. Le indagini, condotte dagli investigatori del Commissariato di Terracina e coordinate dal procuratore aggiunto della Procura di Latina Carlo Lasperanza, sono partite a dicembre dello scorso anno, portate avanti sia con metodi tradizionali che con indagini tecniche delegate dall'autorità giudiziaria.

Ora il pm ha chiesto la proroga di sei mesi delle indagini. Dopo l'annullamento, da parte del tribunale del Riesame, degli arresti, la procura di Latina si gioca la carta dell'incidente probatorio. L'incidente probatorio è chiesto dal procuratore aggiunto Carlo Lasperanza per cinque ragazze extracomunitarie, due brasiliane, una romena e due cubane, e consentirà di raccogliere delle prove in questa fase, evitando che qualcuna possa, nel frattempo, rendersi irreperibile, come spesso accade nei processi per prostituzione.

Il gip, ricevuta la richiesta da parte della procura di Latina, dovrà ora fissare la data dell'udienza per ascoltare le cubane, le brasiliane e la romena.