Inchiesta sul voto di scambio a Cassino, ieri un nuovo importate tassello per l'indagine aperta dal Commissariato di Cassino su delega della procura.
I binari della complessa attività, aperta dopo le rivelazioni choc della candidata "pentita", sono due: quello più strettamente correlato alle presunte promesse di lavoro in cambio di un pacchetto di voti e quello legato alla presenza di firme false a sostegno delle liste, in prima battuta del Pd. Una pista indicata sempre dalla stessa "gola profonda", la mamma sedotta e abbandonata dalle lusinghe elettorali - sembrerebbero molto più che lusinghe - che alla trasmissione Tanfuk ha vuotato il sacco dopo aver atteso invano che quelle promesse diventassero realtà.
Le sue dichiarazioni hanno in sostanza indicato la strada da seguire e gli inquirenti, dopo alcuni accertamenti, hanno iniziato a raccogliere gli elementi che stanno componendo pezzo dopo pezzo l'indagine sul presunto voto di scambio a Cassino. Una indagine affatto semplice, condotta a quattro mani dai magistrati De Franco e Bulgarini. Su loro indicazione, gli agenti del Commissariato di Polizia di Cassino hanno iniziato a seguire entrambe le piste arrivando a iscrivere nel registro degli indagati in totale sei persone.
Una di queste è stata ascoltata proprio nelle scorse ore per chiarire aspetti affatto secondari della vicenda. Ma c'è di più.
Gli agenti hanno nei mesi scorsi dato esecuzione a un sequestro preventivo di tutti i faldoni contenenti le firme a sostegno delle liste, di tutte le liste. E hanno iniziato a verificare se le indicazioni della candidata "pentita" (a sua volta indagata) avessero un fondamento per ciò che concerne la questione delle firme: un riscontro che ha portato nei giorni scorsi a evidenziare delle anomalie nelle firme apposte a sostegno del Pd. Per essere certi, avrebbero richiamato molti cittadini, i titolari delle firme, chiedendo non solo il loro riconoscimento visivo ma anche di ripetere la "signature" alla presenza di operanti di pg: una prova inoppugnabile. Da tutti questi riscontri incrociati sarebbero emerse molte firme false. Un dato che resta al vaglio della magistratura. E che certamente dovrà essere approfondito.
Non si esclude che possa essere esteso anche alle firme a sostegno delle altre liste, non solo a quelle attualmente sotto la lente. L'indagine non è affatto conclusa e potrebbero a breve esserci interessanti novità.