Con una lettera inviata alla Regione Lazio, in particolare all'assessore all'Agricoltura Enrica Onorati, il sindaco Massimo Lombardi, il suo vice Leonardo Ambrosi e l'assessore Germana Mantua hanno sottoposto all'attenzione dell'ente superiore il problema dei cinghiali sul territorio comunale.

Gli amministratori hanno rivolto alla Regione una richiesta precisa: l'adozione di provvedimenti che autorizzino l'abbattimento degli esemplari all'interno delle aziende agricole.

«Il sovrappopolamento di cinghiali sul territorio comunale -si legge nella missiva - resta un problema irrisolto dalla Regione Lazio. Da anni denunciamo gli ingenti danni all'agricoltura causati dagli ungulati, oltre ai pericoli per l'incolumità di automobilisti e cittadini, determinati dalla loro presenza sulle strade e nei cortili.

Una situazione resa più grave dai ritardi nell'approvazione del Piano Faunistico regionale, che dovrebbe rivedere i confini della zona di ripopolamento e cattura denominata Montenero. Una buona notizia, però, arriva dalla Regione Marche, che ha autorizzato gli agricoltori con licenza di caccia a partecipare all'abbattimento dei cinghiali all'interno delle proprie aziende. Ha sciolto i dubbi sulla legittimità del provvedimento la Corte Costituzionale, che ha concesso la possibilità alle altre Regioni di seguire l'esempio».

Sulla base di tale precedente, la Giunta Lombardi ha chiesto che anche il Lazio si adegui in tal senso, «nella speranza che anche questo ennesimo appello non rimanga inascoltato».