Il Dpcm che impone nuove restrizioni per limitare la seconda ondata di contagi da nuovo Coronavirus doveva entrare in vigore oggi, ma le accese polemiche politiche lo hanno fatto slittare a domani, per rimanere efficace fino al 3 dicembre. Rispetto alle indiscrezioni della vigilia poco è cambiato se non il colore delle fasce di restrizioni in cui saranno divise le regioni in basse all'intensità della diffusione del contagio da Covid-19: da rosso (scenario massima gravità), arancione (scenario elevata gravità), verde (scenario media gravità) a rosso, arancione e giallo.

Accanto a misure che avranno un effetto generale su tutto il territorio nazionale, insiste, quindi, una diversificazione territoriale in base alla gravità della situazione epidemiologica, sintetizzata in 21 parametri, che vanno dall'occupazione delle terapie intensive alla crescita di Rt. Il nuovo monitoraggio, tuttavia, dei dati regionali della Cabina di regia, quindi, per stabilire quali regioni andranno nelle tre fasce di restrizione, rossa, arancione e gialla, si utilizzeranno in numeri raccolti venerdì scorso e riferiti alla settimana tra il 19 e il 25 ottobre.

In base a ciò il Lazio finisce nella fascia di media gravità, quella gialla, per cui valgono le disposizioni di carattere generale senza specifiche restrizioni. Innanzitutto il coprifuoco per tutti dalle 22 alle 5; sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Per il resto, nella giornata (dalle 5 alle 22), non è previsto uno stop generale alle mobilità tra le regioni: il divieto di ingresso e uscita vale solo per le regioni in zona arancione e rossa. Viene fortemente raccomandato di limitare comunque i movimenti alle attività essenziali (lavoro, studio, salute, emergenze). I sindaci possono chiudere strade e piazze anche per tutto il giorno, non solo nelle fasce serali.

Novità anche per la scuola. La mascherina sarà obbligatoria per i bambini delle elementari e delle medie, anche quando sono seduti al banco salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina. Didattica a distanza al 100% per le scuole superiori, salvo attività laboratoriali in presenza.
Stretta pure sui trasporti pubblici: sui treni e sui bus sarà consentito un coefficiente di riempimento non superiore al 50 per cento; ciò con esclusione, però, del trasporto scolastico dedicato. Smart working ai massimi livelli possibili, sia nella Pa sia nel settore privato, e ingressi differenziati del personale.

Limitazioni previste anche nel commercio. Nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati, ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari e punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole. In generale, i negozi restano aperti, idem parrucchieri, barbieri, estetisti; per bar e ristoranti restano le regole di adesso: apertura 5-18, consegna a domicilio consentita, asporto possibile sino alle 22. Restano chiusi ancora parchi tematici, cinema, teatri, sale e corner scommesse. Si aggiungono alle chiusure nazionali i musei e le mostre. Nessuna novità per lo sport, con l'ok che permane agli allenamenti di calcetto. Per le Messe e l'accesso ai luoghi di culto, restano validi i protocolli già in essere.

Sono sospese le prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all'esercizio delle professioni, a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica, ovvero in cui la commissione ritenga di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto, nonché ad esclusione dei concorsi per il personale sanitario, ivi compresi, ove richiesti, gli esami di Stato e di abilitazione all'esercizio della professione di medico chirurgo e di quelli per il personale della protezione civile. A parere del Cts, si dovrebbe assistere al picco dei contagi entro il 20 dicembre. Festeggiare il Natale in modo "normale", quindi, sembra, ad oggi, molto difficile.