Ciociaria sorvegliata speciale. L'impennata ripida della curva dei contagi di questi ultimi giorni ha fatto scattare l'allarme rosso. Si attende il Dpcm del premier Conte e poi la Regione Lazio deciderà l'eventuale emanazione di provvedimenti più restrittivi. Tra i quali, quello più drastico è l'adozione di zone rosse su base locale. E i riflettori sonoaccesi pure su alcuni Comuni della provincia di Frosinone.

Gli scenari
Partiamo dai nuovi casi positivi. Negli ultimi ventidue giorni sono stati 3.732, per una media di 169,63 ogni ventiquattro ore. E domenica si è toccato il record giornaliero, con 399. Ieri sono stati 87, ma su 460 tamponi effettuati. Il 18,9%. Percentuale alta: un contagiato ogni 5,2 test molecolari o rapidi effettuati.
E negli ultimi trentatré giorni i nuovi casi sono stati 4.014, per una media di 121,63. Tutte cifre che portano ad un'uni ca conclusione: da due settimane la Ciociaria è la provincia del Lazio con il più alto numero di nuovi contagiati. Sotto osservazione, in particolare, il valore Rt, l'indice di trasmissibilità del virus. Oscilla intorno a 1,5. Ieri nel Lazio era 1,51 e l'assessore Alessio D'Amato ha detto nei giorni scorsi che nelle province questo dato è più alto rispetto a Roma. E proprio a seconda del valore Rt le Regioni avranno la possibilità di scegliere il colore del "semaforo": verde, arancione, rosso. Rosso è il livello massimo di lockdown, parametrato sul documento dell'Istituto Superiore di Sanità che è stato condiviso con le Regioni. Documento aggiornato al 12 ottobre.

Bisognerà vedere quale data sarà indicata nel Dpcm, perché prima del 12 ottobre la situazione dei contagi in Ciociaria non era quella che c'è adesso. Ma le misure restrittive saranno adottate sulla base dell'indice Rt e di altri 21 criteri che definiscono le soglie di rischio. E va sottolineato che le zone rosse vengono adottate anche e soprattutto con riferimento a singoli Comuni. Ecco perché in queste ore sotto la lente della Regione Lazio ci sono le situazioni di diversi Comuni ciociari. Lo scenario 4 è quello più grave, perché caratterizzato da una situazione di trasmissibilità del virus non controllata. Parliamo del numero di infezioni prodotte da un contagiato nell'arco del suo periodo di infezione. Un valore che determina delle criticità nella tenuta del sistema sanitario. Tutti temi affrontati anche nel corso di riunioni politiche (naturalmente da "remoto") avvenute in questi giorni alla Regione. Sabato un confronto all'interno della maggioranza, con l'assessore Alessio D'Amato. Poi un collegamento in videoconferenza del presidente Nicola Zingaretti e dello stesso Alessio D'Amato con tutti i consiglieri, anche quelli di minoranza. Una cosa però è chiarissima: sarà il Dpcm ad esplicitare le soglie di Rt che faranno scattare le chiusure dei territori. E quindi, nella sostanza, le Il valore Rt, cioè l'indice di trasmissibilità del virus. Ma anche altri 21 valori: sono i parametri sui quali si deciderà l'adozione di zone rosse locali sull'intero territorio nazionale zone rosse locali saranno decretate in modo automatico. Nei territori sottoposti a questo tipo di misura sifermerebbe quasitutto. Un altro elemento di valutazione sarà il rapporto tra tamponi effettuati e casi positivi riscontrati. Intanto proseguono i testsierologici che la Asl di Frosinone sta effettuando da mesi. Siamo arrivati a quota 20.550: 389 i positivi, quelli che cioè hanno sviluppato gli anticorpi. Una percentuale dell'1,9%.

Fabrizio Spaziani in prima linea
Fortissima in questigiorni la pressione sul Fabrizio Spaziani di Frosinone, hub di riferimento di questo territorio per la pandemia. I pazienti Covid ricoverati sono 109. Una cifra superiore a quella di marzo e aprile, quando per settimane ci furono 106 ricoverati. Con questo assetto allora: 26 a Malattie infettive, 40 a Medicina Covid, 20 a Medicina d'urgenza Covid, 20 a Terapia intensiva. Da qualche settimana è stato riattivato il processo modulare. Ci sono 26 posti letto a Malattie infettive, 26 a Medicina d'urgenza, 24 a Medicina Covid, 13 a Pneumologia (dei quali 6 di terapia subintensiva). Mentre a Terapia intensiva attualmente sono ricoverati 15 pazienti. E altre 3 postazioni sono attivabili. Il reparto di Rianimazione può arrivare fino a 20. Ma già in queste ultime ore sono stati ricavati ulteriori posti letto nei reparti già dedicati.
Patrizia Magrini, direttore generale facente funzioni della Asl, nella giornata di ieri ha tenuto una serie di riunioni per valutare con urgenza la possibilità di ulteriori spostamenti di reparti. L'obiettivo è rafforzare Medicina Covid a Frosinone, ma per fare questo è imprescindibile un potenziamento anche del personale.
Detto in altri termini, occorrono più medici ed infermieri nel reparto. L'idea sembra essere quella di portare a Frosinone i sanitari di Medicina attualmente in forza ad Alatri. Al Fabrizio Spaziani verrebbero ricavati 36 posti letto in più da dedicare ai malati di Coronavirus. Vale a dire una dotazionecomplessiva di quasi 160 postazioni per pazienti Covid. Si pone però il problema dei ricoveri dei pazienti non Covid che hanno bisogno di essere ricoverati a Medicina. Oltre al fatto che in questo modo ci sarebbero degli effetti pure sul "profilo" del San Benedetto di Alatri.

Pronto Soccorso in trincea
Al ProntoSoccorso diFrosinone si viaggia ad una media di 50-60 accessi di casi Covid al giorno e una permanenza di circa 20 pazienti per più di ventiquattro ore. Considerando l'ambito provinciale, siamo tra gli 80 e i 100 accessi quotidiani. Ma ieri i malati di Coronavirus ricoverati al Pronto Soccorso di Frosinone, in attesa di essere sistemati nei reparti, erano circa 40.
Una situazione insostenibile. Fra l'altro il responsabile del reparto, Fabrizio Cristofari (che è anche presidente dell'ordine provinciale dei medici) nei giorni scorsi aveva detto chiaramente: «Così non reggiamo». Pure all'ospedale di Cassino c'è una media di 20 accessi al giorno di pazienti Covid al giorno. E 4-5 restano ricoverati fino a quattro giorni prima di essere smistati nei reparti dedicati dello Spaziani o di altri ospedali romani. Ieri però al Pronto Soccorso di Cassino c'erano circa 10 ricoverati. Tornando al Pronto Soccorso di Frosinone, dei moduli prefabbricati sostituiranno le tende del pre-triage. Sempre nell'ottica di isolare e ospitare i casi Covid sospetti. Fra l'altro in questi ultimi tempi ci sono state ambulanze in fila, considerando l'eccezionalità dell'afflusso.

Le Rsa convenzionate
C'è un altro fronte sul quale la Asl è impegnata per fronteggiare l'on da d'urto dei ricoveri di pazienti Covid.
È quello della disponibilità di alcune Rsa convenzionate a ricoverare malati di Coronavirus. A Villa Gioia di Sora ci sono già 22 posti letto. Mentre per quanto riguarda Ini Città Bianca, i posti letto disponibili per ricoverati Covid sono 114. Fino a ieri ne erano occupati 108. Quindi 6 ancora liberi. Ci sono anche 10 posti letto presso la Rsa San Camillo di Sora. Ieri l'Azienda Sanitaria Locale ha sondato la disponibilità pure di altre 2 strutture di Cassino. Precisamente il San Raffaele e Villa Serena.
Con l'obiettivio di avere altri posti letto, precisamente 24 e 38. Parliamo in totale, tra Fabrizio Spaziani e Rsa, di qualcosa come 368 posti letto per malati di Coronavirus. Senza considerare quelli che transitano nei Pronto Soccorso. Cifre che danno la dimensione dell'ondata autunnale.

Il Covid hotel
Operativo l'albergo di Fiuggi dove andranno le persone che devono osservare un periodo di sorveglianza domiciliare (per i positivi) o in isolamento fiduciario (per i negativi). Sono 50 i posti disponibili. Una misura presa per chi non ha la possibilità di stare in quarantena nella propria abitazione. Perché c'è anche la necessità di poter aver degli spazi per salvaguardare gli altri familiari.

Il tracciamento perduto
Parliamo della procedura nota come "contact tracing".
Si tratta dell'attività di ricerca e gestione dei contatti di un caso confermato Covid-19. Un'azione di sanità pubblica essenziale per combattere la pandemia in corso. Identificare e gestire i contatti dei casi confermati di Coronavirus permette di individuare e isolare rapidamente gli eventuali casi secondari e interrompere così la catena di trasmissione. Un'operazione che però adesso deve fare i conti con l'aumento esponenziale della curva dei contagi. La stima è che per ogni caso positivo c'è una media di 10 contatti (durante il lockdown era di 3). Mediamente occorrono dalle due alle tre ore di telefonate per ricostruire la rete di contatti di un singolo contagiato ed effettuare l'indagine epidemiologica. Con tutto quello che ne consegue: chiamare le persone indicate, capire come stanno, verificare se hanno sintomi e quindi completare il quadro. Un'attività che si parametra sui numeri dell'isola mento domiciliare. In provincia di Frosinone al momentoci sono circa 2.500 positivi in sorveglianza domiciliare. Vuol dire 25.000 contatti da monitorare.
Una cifra impossibile per qualunque sistema di tracciamento.

I grafici nazionali
Ciociaria Oggi propone due grafici nazionali. Uno sull'andamento dei contagi (ma non solo) da marzo adoggi. L'altro sul tasso di letaltà per fasce di età.
Ci sono dei numeri assoluti che poi però portano statisticamente allo 0%. È il caso di due fasce: 0-9 anni e 20-29.