Era in stato di alterazione. e pertanto la mamma è stata costretta a chiamare il 118 e i carabinieri. I militari della stazione di Boville Ernica sono quindi arrivati a casa dell'uomo, A.C. un operaio trentaquattrenne di Veroli.
In camera da letto, gli uomini dell'Arma hanno notato sulla scrivania un barattolo con 92 grammi di marijuana. È scattata la perquisizione da cui sono sbucate altre dosi di sostanza stupefacente.

Nei confronti del verolano, difeso di fiducia dall'avvocato Giampiero Vellucci, è stata disposta la misura dei domiciliari. Ieri la convalida e la revoca dei domiciliari. Il giudice ha imposto all'uomo solo l'obbligo di firma tre volte a settimana. Accolte le motivazioni della difesa che ha sostenuto che il verolano, essendo un operaio specializzato, aveva una fonte di reddito lecita e che faceva uso dello stupefacente dato che è stato trovato in balìa dei fumi dalla mamma che ha chiamato i soccorsi. La droga, trovata dai militari in camera da letto del trentaquattrenne, era una droga "fai da te". Gli uomini dell'Arma durante la perquisizione domiciliare hanno trovato ulteriori 4 grammi della stessa sostanza già suddivisa in due dosi, nonché 42 bustine di cellophane e due bilancini di precisione utilizzati per il confezionamento dello stupefacente, oltre alla somma contante di 500 euro.

L'uomo ha sostenuto di aver piantato in un grosso vaso la pianta di marijuana da lui coltiva a fatta crescere. E da dove ha tirato fuori i fiori in modo tale da evitare un costo alto, il taglio della sostanza e il contatto con il mondo degli spacciatori. Il trentaquattrenne è tornato, pertanto, in libertà con l'obbligo di firma tre volte a settimana.