Reclutavano clienti esclusi dalla possibilità di accesso al circuito del credito per incapacità reddituale o per segnalazioni pregiudizievoli esistenti nel sistema di informazione creditizio. Fornivano loro consulenze personalizzate per l'individuazione dell'istituto di credito o dell'intermediario finanziario a cui indirizzare pratiche di finanziamento con modalità fraudolente, ossia mediante l'oscuramento dei dati pregiudizievoli e la contraffazione delle buste paga. Successivamente la documentazione predisposta veniva inoltrata dal gruppo alle società finanziarie. Sono le accuse mosse nei confronti del sodalizio criminale smantellato ieri dai carabinieri di Latina nell'operazione "Scarabeo". Tra gli arrestati Marco Capoccetta, classe 1987, di Ceccano, agente finanziario in servizio in società specializzate nella concessione ed erogazione di crediti.

La ricostruzione
I militari del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Latina hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Latina su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti di 13 persone. Per sei di loro si sono aperte le porte del carcere, mentre sono stati disposti gli arresti domiciliari nei confronti di altri sette. Tutte sono ritenute responsabili, a diverso titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata, falsità materiale commessa dal P.U., falsa attestazione della presenza in servizio del pubblico impiegato, autoriciclaggio, contraffazione di pubblici sigilli, sostituzione di persone, esercizio abusivo dell'attività finanziaria, rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio, abuso d'ufficio, favoreggiamento e corruzione per l'esercizio della funzione. Le indagini hanno consentito di appurare l'operatività di un sodalizio criminale dedito, attraverso atti falsi, alla commissione di truffe in danno degli istituti di credito per alterare le credenziali dei clienti che potevano così ottenere prestiti più cospicui.

Una vera e propria associazione per delinquere capeggiata da un dipendente della Procura pontina, Francesco Santangelo, classe 1964 di Latina, finito in carcere insieme al ciociaro Capoccetta e a Sergio Di Barbora, nato a Grottaglie nel 1987, Marco Scarselletti, classe 1966 di Latina, Giorgio Vidali, classe 1990 di Latina, Marco Capoccetta, classe 1987 di Ceccano, G.C. nato a Formia nel 1942. Per altri sette, invece, sono scattati i domiciliari. Si tratta di Nicola Natalizi, nato a Latina nel 1963, Serena Capponi, di San Felice Circeo classe 1962, Giovanna Villani di Priverno classe 1961), Claudia Muccitelli, nata a Fondi nel 1980, Loredana Mattoni, classe '64 di Latina, Fortunato Capasso, nato a Napoli nel 1956 e Mura Serenella nata a Cagliari classe 1969.

Il ruolo di Capoccetta
Stando alle accuse Capoccetta nel sodalizio criminale ricopriva il ruolo di reclutatore di clienti oltre che di esperto finanziario. Il ceccanese ha contribuito a indirizzare i clienti, che non potevano accedere al circuito ufficiale del credito, al sodalizio criminale. Più volte Capoccetta si mostra particolarmente attento agli introiti dell'attività illecita, circostanza che lo descrive come incline a ripetere le condotte illecite. In una conversazione Capoccetta chiede se ci sia anche per lui ricavo per alcuni finanziamenti, chiedendo conto di più attività per più persone con progettazione precisa dei possibili introiti. Le misure cautelari si basano sulle risultanze acquisite dal Nucleo investigativo del Comando provinciale carabinieri di Latina, da dicembre 2018 a giugno del 2019, mediante attività d'intercettazione telefoniche, ambientali, telematiche e riprese video.