La pandemia si ripercuote in maniera negativa sulle vendite di Fca: i dati della produzione nei primi nove mesi del 2020 segnano una flessione significativa intorno al 27%. «Secondo i dati da noi rilevati nei primi mesi del 2019 - si legge in una nota diramata dalla Fim-Cisl - erano stati prodotti tra autovetture e furgoni commerciali circa 631.200 unità, contro le 462.424 del 2020. Il duplice effetto della pandemia, blocco delle produzioni durante il lockdown e flessione nella domanda sul mercato, ha certamente causato gran parte della riduzione dei volumi».

In tale contesto lo stabilimento di Cassino è uno di quelli che meglio si difende, perdendo solo il 10% rispetto allo scorso anno: al 30 settembre di quest'anno risulta aver prodotto 37.315 vetture contro le 41.461 dello scorso anno. Per dare un'idea: Pomigliano cala del 40%, Melfi del 27%, Grugliasco del 22% e la Sevel di Atessa del 20,9%. Risultati positivi dunque, per Cassino? Niente affatto. E a spiegare il perchè è la Fim-Cisl, nella nota diramata nella giornata di ieri, dove si evidenzia tra le altre cose che negli ultimi 18 mesi lo stabilimento pedemontano ha perso circa 900 operai e tuttavia continua la cassa integrazione.

Il punto su Cassino
Il segretario nazionale della Fim-Cisl Ferdinando Uliano commenta: «La flessione sui volumi produttivi caratterizza dal 2017 la situazione dello stabilimento di Cassino. Anche il 2020 continua la situazione di flessione, aggravata dal fermo produttivo per il lockdown. Il 2017 aveva rappresentato l'anno della crescita dei volumi Alfa Romeo trainati dalla salita produttiva di Giulia e Stelvio, situazione che poi non è stata sostenuta dalle richieste di mercato. Nonostante lo stabilimento di Cassino siano assegnate tre vetture, la Giulia, Stelvio e Giulietta, i volumi sono ben lontani dalla sua capacità produttiva. Nei primi 6 mesi dell'anno, complice anche la situazione di lockdown sono state prodotte circa 14.000, pari al 10% della sua capacità produttiva nel semestre.

L'anno precedente, che era comunque stato un anno con molta Cig la produzione nei primi 6 mesi era stata di circa 30.000 vetture. C'è molta attesa per il nuovo Suv Maserati Grecale, ma altrettanta preoccupazione rispetto al fine produzione di Giulietta. La produzione del nuovo Suv Maserati Grecale molto probabilmente non partirà sulle linee di produzione prima dell'agosto 2021. Entro 2020 finirà invece con molta probabilità la produzione della Giulietta. La parte rilevante degli investimenti partirà all'inizio 2021. Nel corso dell'ultimo anno e mezzo c'è stata una riduzione di 900 dipendenti, passando da circa 4300 a 3.400 e questo non è bastato a ridurre l'utilizzo di ammortizzatori. Naturalmente gli impatti sull'indotto sono altrettanto pesanti».

Il focus nazionale
Intanto si accelera per quel che riguarda la fusione con Psa. Le due società, per il momento, hanno confermato l'obiettivo di concludere l'operazione entro il primo trimestre del prossimo anno, ma l'Antitrust di Bruxelles doveva pronunciarsi sull'indagine aperta sulla posizione dominante nei "commerciali" entro il 2 febbraio. Fonti della Reuters vicine alle Ue, invece, ipotizzano che il dossier sta viaggiando più speditamente e il via libera al matrimonio, che porterà alla nascita del quarto costruttore mondiale di veicoli, potrebbe arrivare con notevole anticipo. Di fusione e delle prospettive del futuro gruppo Stellantis si è discusso a lungo ieri nell'incontro in videoconferenza tra tutti i sindacati degli stabilimenti del mondo di Fca.