Ha deposto un consulente del pubblico ministero ieri nel corso del processo che si è svolto in Tribunale a Latina per la morte di Gina Turriziani Colonna, la ventisettenne di Frosinone, deceduta a seguito di un incidente stradale avvenuto a Borgo Grappa il 2 luglio del 2017. In aula ha deposto un ingegnere che aveva consegnato una perizia cinematica in procura. Questi ha ricostruito i fatti, a partire dalla velocità dell'Alfa Romeo Mito su cui viaggiava la vittima e che era guidata dal fidanzato. Dagli accertamenti è emerso che in quel tratto di strada la vettura procedeva ad una velocità di 85 chilometri orari. L'impatto tra la Mito e la Fiat 500 era stato molto violento.
Secondo gli accertamenti della polizia locale, la Fiat 500 condotta da un giovane di Aprilia, non ha rispettato lo stop mentre la Mito non ha rispettato il limite di velocità. Sul banco degli imputati ci sono i conducenti di entrambi i veicoli coinvolti nello schianto mortale. Oltre a Vincenzo V., 33 anni di Aprilia, difeso dagli avvocati Fernando e Luca Ciavardini è imputato anche Danilo C., 31 anni, di Ceccano, fidanzato di Gina, difeso dagli avvocati Stefano Tiberia e Carlo Bonzano. La famiglia di Gina Turriziani Colonna si è costituita parte civile ed è rappresentata dall'avvocato Nicola Ottaviani.
La tragedia si era verificata una domenica di luglio quando Gina stava andando al mare insieme al suo fidanzato quando all'altezza dell'incrocio è avvenuto il terribile impatto. Per la ragazza che viveva a Frosinone ed era molto apprezzata per il suo carattere, non c'era stato niente da fare ed era morta sul colpo all'altezza di un incrocio maledetto. Ieri alla fine il processo è stato rinviato al prossimo 18 febbraio quando saranno ascoltati altri testimoni, tra cui i consulenti di parte e a seguire non è escluso anche che si concluda con la discussione e la camera di consiglio del giudice Bernabei per la sentenza.
L'impatto tra i due veicoli era stato molto violento e in aula il consulente nominato dal pubblico ministero Giuseppe Miliano titolare dell'inchiesta, sulla base degli elementi che erano stati raccolti in fase di indagini preliminari, ha ripercorso le tappe principali della consulenza. Il limite era di 50 chilometri orari mentre la Mito procedeva ad una velocità superiore. Anche questa ricostruzione sarà oggetto di una battaglia tra accusa e difesa nel corso della prossima udienza.
La morte di Gina aveva suscitato profondo clamore a Frosinone dove era conosciuta. La ragazza aveva 27 anni, studiava Medicina. Anche a Latina non erano mancate le reazioni all'incidente: i residenti della zona avevano protestato con molta veemenza per chiedere la messa in sicurezza di un incrocio dove in passato si erano registrati molti incidenti gravi. L'appello in questo caso non era rimasto inascoltato.