Intorno alle 11 squilla il telefono di casa. Risponde e sente la voce un po' rauca di un uomo che dice di essere il nipote e di avere bisogno di denaro per pagare dei computer e non finire nei guai. Poco dopo, quello che si rivelerà un finto nipote, le passa un'altra persona la quale riferisce che se entro oggi non riceverà i soldi si dovrà passare per vie legali e pignoramenti. La cifra richiesta è di 4.500 euro, e che oltre al denaro andrebbero bene anche oggetti in oro.

Tentata truffa ieri a una ottantatreenne di San Leucio. La pensionata in un primo momento ha chiesto, a quello che si "spacciava" per nipote, perché parlasse in modo strano, ricevendo come giustificazione il fatto di essere raffreddato. Ma la donna non è caduta nella trappola, ha riconosciuto poco dopo anche un accento campano che le ha tolto ogni dubbio. Non si trattava di suo nipote ma di un truffatore e di un complice. E così, capito che l'anziana li aveva scoperti, hanno riagganciato.

La signora ha subito cercato di contattare i parenti e le forze dell'ordine per raccontare il tentativo di truffa, ma il suo telefono non funzionava. Non riusciva a chiamare. Dopo circa 15 minuti è riuscita a contattare i figli e sono stati avvertiti anche i carabinieri.
La notizia del tentativo di truffa si è diffusa poco dopo in città e soprattutto nel quartiere. E in alcuni gruppi whatsapp è stato diffuso un messaggio per mettere in guardia: "Attenzione. Truffe telefoniche agli anziani del quartiere. Occhi aperti e massima collaborazione. Non esitare a contattare le forze dell'ordine nel caso ce ne fosse bisogno".