Ospedale e dintorni, con istanze e un ricorso agli enti superiori. Parole di gratitudine sono state espresse nei confronti del sindaco di Paliano Domenico Alfieri per avere gettato il sasso nello stagno, mentre altre iniziative con un obiettivo comune vengono portate avanti da cittadini e associazioni.

Oltre al pacato ottimismo, generato dal coinvolgimento di alcuni sindaci risvegliati dal loro collega di Paliano, che ha ricordato a chi comanda la Regione Lazio l'esistenza del nosocomio anagnino da utilizzare almeno per i tamponi, si registra la presa di posizione di alcuni cittadini intenzionati da tempo a interessare le Autorità di Governo e di Giustizia sulla assurda situazione dell'ex ospedale.

Il documento già predisposto, che potrebbe essere alla base di una denuncia-querela a carico di ignoti, ricorda che la struttura di via Onorato Capo consiste di «oltre quattromila metri quadrati di superficie coperta e perfettamente efficiente; un presidio sanitario a norma con impianti nuovi e certificati, caldaie e canne fumarie sostituite, apparecchiature sanitarie di primo ordine.
Il solo terzo piano, potrebbe ospitare senza alcun intervento almeno 30 pazienti. Le sale operatorie in grado di assolvere egregiamente il loro compito, e di ospitare almeno altri 20 pazienti negli spazi attigui. Gli apparecchi modernissimi della Tac, quello installato dalla Asl e il mammografo voluto e pagato da BancAnagni, Boccadamo e dai cittadini».

Non è forse un reato, almeno morale, tenere inutilizzato un bene pubblico con queste caratteristiche? Intanto, mentre il Covid-19 uccide e atterrisce, la politica continua a dormire sonni profondi.