Era stato "salvato" dalla gente di San Biagio Saracinisco attraverso un varco nella montagna. L'ambulanza non poteva arrivare per il via della frana che costringe a tenere chiusa la strada. Il paese è isolato e i cittadini sono passato su un'antica traccia di montagna, aiutandosi con mezzi di fortuna, per correre all'ospedale di Sora. L'uomo di 54 anni è stato trasferito e operato per ore all'Umberto I di Roma ma ieri notte le sue condizioni si sono aggravate ed è morto. Sconcerto nel piccolo centro di montagna dove 300 anime sono un'unica famiglia. Sconcerto e rabbia.

Il sindaco Dario Iaconelli è addolorato e anche preoccupato per le sorti del paese. Quel varco di montagna stamattina è stato chiuso dalle autorità. Provvedimento sicuramente legittimo ma la preoccupazione del sindaco è legata al fatto che il paese sia isolato rispetto ai mezzi di soccorso. "Prima col varco aperto le persone potevano morire dignitosamente in un ospedale e ora moriranno di fronte a un cancello chiuso".

Sos al quadrato. Perché chiamare l'ambulanza è già una emergenza, se poi si aggiunge la strada chiusa dopo il maltempo, il panico diventa condizione quasi naturale. Ma pur di salvare la vita a un concittadino che la stava rischiando seriamente, la gente si è data da fare. Tutto è accaduto a mezzanotte, col martedì alle spalle e il mercoledì davanti. Un signore si sente malissimo. Ma l'ambulanza non può passare, la strada è ancora soggetta a ordinanza di chiusura.

Ecco allora che alcuni concittadini non si sono persi di animo, si sono attrezzati di buona volontà e sono passati attraverso un varco, aiutati da qualche mezzo di fortuna, lungo una "traccia" dismessa dall'84. Così lo hanno condotto, in auto, in ospedale. Sono stati risoluti e celeri senza ancora sapere che l'uomo avesse un serio problema all'aorta. «Grazie a quel varco - ha detto il sindaco Dario Iaconelli di San Biagio Saracinisco - i cittadini sono riusciti ad arrivare in tempo al pronto soccorso e a permettere a un signore, da sempre in buono stato di salute e sportivo, di essere operato in tempi utili.

Un ringraziamento, quindi, ai cittadini ma anche ai sanitari di Sora per aver subito capito la gravità della situazione e aver elitrasportato il signore a Roma, all'Umberto I, dove è stato subito operato».
Stesso problema qualche giorno fa. Un ragazzo era in montagna quando è stato ferito a uno stinco da un mulo. Medesima chiamata al 118 e medesima difficoltà. «Mi sono occupato di lui, insieme ad altre persone - spiega ancora il sindaco - e lo abbiamo trasportato a piedi, seduto su una sedia, fino al punto dove era potuta arrivate l'ambulanza».

Un bel dramma questo causato dal maltempo. Il pietrame trasportato dalla piena del torrente aveva già bloccato un bus di operai Fca. Solo due gli occupanti in quel momento che sono usciti sfondando i vetri. Il territorio interessato è quello di Picinisco ma il comune bloccato è quello di San Biagio. Siamo al km 30 della strada regionale 627 della Vandra. E sul punto interviene anche il sindaco di Picinisco, Marco Scappaticci: «Lunedì c'è stata una conferenza dei servizi con gli organi preposti, due ingegneri Astral, due geologi per ogni comune, i tecnici di San Biagio e i Picinisco, il consorzio di bonifica Valle del Liri e noi due sindaci. Nella giornata di martedì è stato già rimosso tutto il materiale adesso dovranno fare dei piccoli gabbioni a sostegno dell'asfalto crollato sotto i colpi dell'acqua, in maniera tale che si possa riaprire a breve con senso unico alternato».

Il sindaco è preoccupato anche per le persone del suo paese che si trovano nella borgata Liscia e, soprattutto, per le aziende che producono pecorino e caprino, «non bastava l'emergenza sanitaria, ci si è messo anche il maltempo a farle chiuderle in questo brutto momento».

di: Katia Valente