Sono 110 gli infortuni sul lavoro a causa del Covid in provincia di Frosinone. E c'è anche un morto. A comunicarlo è l'Inail nel report sulle denunce da infortunio da Covid nel periodo gennaio-settembre 2020. Le denunce in Ciociaria sono il 6,3% del totale regionale. Sono più donne (64) che uomini (46), in prevalenza tra i 50 e i 64 anni (57 casi) e tra i 35 e i 49 anni (altri 31). Ci sono poi 16 casi nella fascia di età 18-34 anni e 6 oltre i 64 anni.

Nella provincia di Latina sono 66, in quella di Viterbo 99, in quella di Rieti 67 e in quella di Roma 1.391. Dopo Roma, dunque, la percentuale più alta di infortuni denunciati nel Lazio è a Frosinone. «Rispetto alla data di rilevazione del 31 agosto, le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 sono aumentate di 132 casi (105 avvenuti a settembre, i restanti riconducibili a mesi precedenti) di cui nessuno per evento mortale», si legge nel dossier sul Lazio. In Ciociaria l'incremento è stato di dieci unità, da 100 a 110.

Le professioni più colpite nel Lazio sono: «Tra i tecnici della salute l'86,2% sono infermieri; tra i medici il 50% è composta da medici generici, internisti, guardie mediche e oncologi; tra le professioni qualificate nei servizi sanitari, tutti operatori socio sanitari; tra il personale non qualificato nei servizi di istruzione e sanitari l'85,7% sono ausiliari ospedalieri e ausiliari sanitari-portantini; tra le professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati l'82,3% sono operatori socio assistenziali».
Infine, per attività economica: la gestione industria e servizi registra il 94,7% delle denunce. L'82,1% delle denunce riguarda il settore della "Sanità e assistenza sociale".