I problemi restano e nessuno si decide ad affrontarli per risolverli una volta per tutte. Ci troviamo in località Valfrancesca, dove i residenti sono stanchi del ritardo del cantiere per realizzare i lavori promessi ma mai iniziati. Intanto la strada continua a cedere. Basta percorrerla per rendersi conto che sono rimasti solo i cartelli a indicare il pericolo, un tratto di strada dove il limite di velocità da anni è sceso a trenta chilometri orari.
Prosegue il cedimento del bordo della carreggiata perché non basta ogni tanto buttare un po' di asfalto.
Anzi, questa operazione tampone finisce solo a peggiorare la situazione. Il peso del muovo materiale e le piogge hanno riportato tutto al punto di partenza: il terreno cede e i residenti temono per possibili conseguenze anche più importanti.
Negli anni scorsi sono state poste delle barre sonore per far diminuire la velocità degli automobilisti in transito su un tratto di strada così pericoloso. Ma oltre alla segnaletica orizzontale e verticale posta, nulla è stato fatto per giungere alla vera risoluzione della problematica. In più occasioni i cittadini della contrada periferica, a pochi chilometri dal confine con la vicina regione Abruzzo, hanno segnalato alle autorità le condizioni della strada, mandando anche foto di ciò che accade in caso di pioggia, quando la carreggiata viene invasa dall'acqua piovana costituendo così un ulteriore pericolo per la circolazione.
Lo sa bene chi ogni giorno la percorre per andare e tornare dal lavoro, per portare i figli a scuola o per andare a fare la spesa. Nella zona transita anche lo scuolabus che svolge il servizio per gli studenti residenti nelle località Valfrancesca e Compre. Il cedimento dell'asfalto preoccupa le famiglie degli scolari. Da qui il nuovo appello lanciato dai residenti della zona che aspettano da molto tempo di vedere avviato il cantiere.
Sono stufi dei cartelli stradali che segnalano il pericolo, vogliono assistere all'inizio dei lavori con la garanzia che questi vengano terminati rapidamente e che siano finalmente risolutivi di un problema di sicurezza che si trascina ormai da troppo tempo.