Un'emozione grande all'interno della suggestiva abbazia cistercense, all'esterno dove è stato allestito il maxi-schermo e anche nelle case dove i fedeli hanno potuto seguire in diretta tv la benedizione abbaziale di padre Loreto Maria Camilli. Ieri alla presenza di autorità politiche, militari, ai familiari, ai confratelli, il nuovo abate della Congregazione di Casamari ha fatto il suo ingresso solenne.

La benedizione è stata è stata conferita a dom Loreto dall'abate generale dell'ordine cistercense, Mauro Giuseppe Lepori, durante la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo diocesano Ambrogio Spreafico.
"L'Eucaristia che abbiamo celebrato è certamente il rendimento di grazie più bello che noi possiamo offrire al Padre - ha detto dom Loreto nel suo lungo messaggio di ringraziamento - Un pensiero di gratitudine innalzo, prima di tutto, al Signore per la Sua grande bontà e misericordia. Niente di tutto ciò che ho ricevuto nella mia vita e sto vivendo questa sera, è merito mio, ma dono gratuito di Dio: a lui tutta la mia riconoscenza. Chiedo a tutti voi di unirvi a me nel ringraziare Dio per questo dono di grazia, che mi ha posto in mezzo alle comunità monastiche che mi sono state affidate, come segno del Cristo che è "venuto non per essere servito ma per servire e dare la vita" (Mc 10,45). A Dio Padre che ci ha creato, a Cristo Gesù Signore che ci ha redenti, allo Spirito Santo Amore che ci unisce nella santa Chiesa, ogni onore e gloria: la mia vita possa essere tutta un canto di lode alla Santissima Trinità.

Un ringraziamento particolare rivolgo al Vescovo, mons.
Ambrogio Spreafico che ha presieduto questa solenne liturgia, soprattutto per la sua paterna vicinanza nei giorni difficili della malattia e della dipartita del nostro amato abate Eugenio, a cui rinnovo tutta la mia riconoscenza per avermi voluto con insistenza al suo fianco, come priore, nella guida della comunità di Casamari. Un ringraziamento cordiale rivolgo al Rev.mo abate generale dell'Ordine Cistercense Padre Mauro-Giuseppe Lepori il quale, pur tra i moltissimi impegni dell'Ordine, ha voluto impartirmi la benedizione abbaziale.

Grazie di cuore anche ai vescovi qui presenti, agli abati; ai presbiteri, in particolare ai confratelli della vicaria di Veroli-Monte San Giovanni Campano-Boville, ai diaconi; ai membri della vita consacrata; agli amici; alle autorità di ogni ordine e grado; a tutti gli uomini e donne che si sono stretti intorno a me in questo momento così solenne e significativo e hanno voluto onorare la comunità di Casamari e la mia persona con la loro presenza".

Un grazie poi alla sua famiglia: "Un pensiero particolarmente commosso rivolgo al mio papaÌ€ Severino per gli insegnamenti ricevuti, e che amo pensare tra le braccia misericordiose di Dio e alla mia cara mamma Nicolina qui presente e quasi centenaria, sempre attenta ancora al bene di suo figlio, insieme a mio fratello, alle mie sorelle e a tutti i miei parenti. Un gratissimo ringraziamento rivolgo a tutti i fedeli della Parrocchia di Casamari, alla confraternita, agli oblati, al coro, in particolare a quelli di Porrino e Reggimento, con cui ho condiviso tanti anni di crescita umana e spirituale, e a tutti coloro che sono collegati in diretta televisiva e possono gustare la bellezza di questo momento e pregare con noi, soprattutto agli anziani e a tutte le persone in disagio e sofferenza che sono spiritualmente in comunione con noi.

Ringrazio i membri dell'Istituto san Bernardo e tutti coloro che, a vario titolo, si sono adoperati per la riuscita di questa celebrazione: il Signore li ricompensi tutti con la sua grazia e la sua benedizione. Al termine di questa solenne celebrazione mi sia concesso, con il cuore dilatato dall'affetto e in tumulto per la commozione, di rivolgermi e ringraziare tutti i miei cari confratelli monaci della comunità di Casamari e delle altre comunità della Congregazione, sia i presenti sia gli assenti dell'Italia, dell'Africa e del Brasile. Fratelli carissimi insieme alla grazia di Dio chiedo a voi di pregare per me perché Dio mi conceda un cuore di Padre, insieme vi chiedo la vostra sincera, fattiva collaborazione.

Vogliamo camminare insieme, pienamente convinti e responsabili della nostra testimonianza monastica a gloria di Dio e ad edificazione della nostra Santa Madre Chiesa. E questo proposito ed impegno, cari fratelli, lo vogliamo deporre sulle urne dei sei santi martiri di Casamari, nostri confratelli, dei quali il 17 aprile dell'anno venturo, celebreremo proprio qui il rito di beatificazione: loro hanno testimoniato con il sangue, noi vogliamo testimoniare con la vita l'amore a Cristo morto e risorto per la nostra salvezza".

La celebrazione eucaristica è stata presieduta da monsignore Ambrogio Spreafico. "Cari fratelli e sorelle, in questo tempo difficile, di dolore e di sofferenza, che ha colpito anche questa antica Comunità, madre di monaci, con la morte dell'abate Preside Padre Eugenio Romagnuolo - ha detto il vescovo Spreafico - ci troviamo insieme per chiedere al Signore la benedizione del nuovo abate, Padre Loreto Camilli. Questa liturgia ci ricorda anzitutto che siamo in comunione con Padre Eugenio, che ha guidato i monaci di Casamari negli ultimi anni con umiltà e saggezza. Ma soprattutto ci lega a una lunga storia di preghiera, di fraternità e di laboriosa testimonianza di fede che emana da questo luogo, che nei secoli ha segnato di vita di questa terra. Al di là della fragilità e dei limiti di ognuno di noi, tutti peccatori, il Signore agisce e feconda il mondo quando uomini e donne volgono gli occhi e il cuore verso di lui. Anche l'elezione dell'abate, come ho potuto intendere, è stata percorsa da una mesta solennità, che induce a compiere un atto umano, ponendo allo stesso tempo la fiducia nella presenza dello Spirito che guida i cuori e la mente".