Ancora scarti di bovini macellati e gettati nel pozzo consortile che insiste in zona Nocione. A poche ore dalla scadenza della diffida presentata alle autorità competenti in primis al sindaco per rimuovere i resti bovini trovati agli inizi di settembre, la nuova scoperta fa indignare e non poco. Qualcuno, nonostante le segnalazioni e la pubblica denuncia, ha continuato impunemente a macellare bestiame gettandone i resti nello stesso pozzo individuato un mese fa dagli ambientalisti.

Il primo campanello d'allarme era scattato per l'odore. Qualche passante aveva pensato a un animale morto.
Il sopralluogo effettuato dall'Unità forestale ambientale e agroalimentare dei carabinieri (Cufaa) al quale ha preso parte anche Edoardo Grossi, membro dell'Ansmi aveva confermato la segnalazione inoltrata: a un centinaio di metri dai rifiuti interrati (e portati alla luce dopo un'inchiesta ventennale), scarti di animali. Quei resti in putrefazione, poi analizzati anche dai veterinari della Asl, potevano essere anche il frutto di una macellazione clandestina, comunque rifiuti pericolosi da eliminare al più presto per motivi sanitari.

Così i fronti aperti erano due: quello legato all'analisi del fenomeno, per capire la provenienza del bestiame e i motivi di uno smaltimento comunque irregolare. E quello invece legato alla necessità di rimuovere al più presto le carcasse. Ieri un'altra scoperta: altri pezzi di animali il colore della carne e le stesse parti notate hanno subito raccontato di un nuovo abbandono lasciati nel posso consortile da ignoti. Ora ci sarà bisogno di ulteriori approfondimenti.