Un'adolescente contesa dai genitori, in via di separazione, portata via da scuola nella mattinata di giovedì e affidata alle cure della madre tra le proteste del padre e della sua famiglia. È la storia di una tredicenne, per la quale la sorella e una zia hanno ora richiesto l'affido esclusivo.
I fatti della vicenda
La ragazzina è la figlia di un professionista alatrense e di sua moglie, una sudamericana. Le cose, tra i due, hanno iniziato a prendere una piega storta poco dopo la nascita della bimba e sono peggiorate negli anni, fino a sfociare in una querela presso i carabinieri della stazione di Alatri: l'uomo ha riferito di maltrattamenti, ingiurie, minacce e aggressioni fisiche da parte della donna. Comportamenti che hanno toccato l'apice, sempre secondo quanto denunciato dal professionista, in un tentativo di omicidio-suicidio che, per circostanze fortuite, ha provocato solo danni in casa e nessuna vittima. A farne le spese, oltre all'equilibrio di coppia (moglie e marito sono adesso in procinto di separarsi, ndr), anche la ragazza e sua sorella maggiore, nata diversi anni prima da una precedente relazione avuta dall'uomo.
Si arriva al 15 settembre scorso, quando il Tribunale dei minorenni di Roma ha disposto l'affidamento della tredicenne ai Servizi sociali del Comune di Alatri «con una drastica limitazione dell'esercizio della responsabilità genitoriale», in quanto la ragazza ha manifestato un «atteggiamento ribelle e l'utilizzo di un linguaggio offensivo nei confronti della madre», risentendo dell'elevata conflittualità tra i genitori.
Il precipitare degli eventi
Qualche giorno fa la donna ha denunciato il professionista alatrense per violenze in ambito domestico e, giovedì scorso, i servizi sociali del Comune hanno prelevato la ragazzina all'uscita della scuola, portandola via per trasferirla in una struttura protetta insieme alla madre. Ed è qui che è scoppiato il caso. Il padre, insieme all'altra figlia e al resto della famiglia, ha contestato l'intervento, ritenendolo arbitrario perché basato sulla sola denuncia della donna.
Sono stati rivolti appelli al sindaco Giuseppe Morini e all'assessore ai servizi sociali Fabio Di Fabio, chiedendo loro di interessarsi della vicenda. La sorella e la zia hanno domandato l'affido esclusivo della tredicenne, costituendo un nuovo nucleo familiare, perché «la ragazza non va a scuola e non si trova in un luogo adatto a lei». Intanto, l'uomo ha provveduto a denunciare la moglie per calunnia e sta valutando una denuncia anche contro i Servizi Sociali comunali per abuso d'ufficio.
Il professionista è seguito dall'avvocato Bernardino Marzilli, mentre gli interessi della sorella e della zia sono tutelati dall'avvocato Enrico Pavia