Sta per riprendere l'attività di accertamento e riscossione affidata all'Agenzia delle entrate. Il 15 ottobre, infatti, scade la sospensione decisa dal Governo per sostenere i contribuenti in difficoltà a causa della crisi economica causata dall'emergenza Coronavirus. Secondo i numeri ufficiali, illustrati dal direttore dell'Agenzia Ernesto Maria Ruffini, saranno proprio i cittadini a pagare di più, perchè «dei 18 milioni di iscritti a ruolo, 15 sono persone non titolari d'impresa, contribuenti che hanno cartelle per multe o questioni simili; mentre circa 3 milioni sono le imprese. È chiaro che la ripresa dell'attività non sarà immediata, per cui dal 15 ottobre non avremo le cassette postali piene - assicura Ruffini - Sarà una ripresa progressiva, che nel corso dei mesi andrà diluendo e smaltendo gli arretrati, oltre allo svolgimento del lavoro ordinario».

I dati nazionali
Secondo i numeri forniti dall'Agenzia delle entrate, «ogni anno circa 5.600 diversi enti affidano mediamente 29 milioni di singoli crediti da riscuotere, compresi in circa 16 milioni di cartelle di pagamento, avvisi di accertamento e avvisi di addebito. Questi 29 milioni di crediti, che ammontano in media a circa 80 miliardi di euro, riguardano oltre 8 milioni di contribuenti». Considerando i sette mesi di sospensione per l'emergenza sanitaria, il gettito da recuperare a partire dalla metà di questo mese potrebbe aggirarsi intorno ai 50 miliardi. Quindi, dal 16 ottobre ripartiranno gli accertamenti esecutivi, le ingiunzioni e gli accertamenti esecutivi.

Si tratta, in particolare, dei versamenti di quote richieste nelle cartelle di pagamento, degli avvisi di addebito e accertamento; delle rate dei piani di dilazione in scadenza tra l'8 marzo e il 15 ottobre. L'Agenzia delle entrate potrà riprendere le azioni di riscossione come pignoramenti, fermi amministrativi e ipoteche. Inoltre potrà inviare le notifiche di nuove cartelle. La necessità di interrompere accertamenti e riscossioni nei confronti dei contribuenti è emersa in seguito alla crisi economica provocata dal Coronavirus. Il primo provvedimento che ha introdotto la sospensione è stato il decreto "Cura Italia", che ha congelato tutto dall'inizio del lockdown lo scorso 8 marzo, fino al 31 maggio. Un secondo slittamento al 31 agosto è stato stabilito con il "Decreto Rilancio", mentre l'ultimo termine del 15 ottobre è previsto dal cosiddetto "Decreto Agosto". Ma proprio in questo periodo è arrivata da diverse parti, politiche e sociali, la richiesta di un ulteriore posticipo della data, con il differimento di altri 45 giorni, quindi fino al 30 novembre, e alla fine dell'anno 31 dicembre).

Ha respinto la proposta di proroga della sospensione, per il momento, il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, secondo il quale «è soltanto la normale ripresa graduale delle attività di riscossione». I pagamenti richiesti, ricorda il ministro, «riguardano debiti precedenti al Coronavirus Abbiamo rinviato molte tasse, siamo stati fra i Governi che maggiormente hanno dilazionato i pagamenti, abbiamo anche sospeso per parecchi mesi tutte le cartelle, e adesso abbiamo detto all'Agenzia delle Entrate che bisogna ripartire con gradualità».