Sono giorni di interrogatori per gli arrestati del blitz antidroga che ha interessato la città Volsca a inizio settimana. Accuse gravi per gli indagati che, nella maggior parte dei casi, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere durante gli interrogatori di garanzia, come nel caso del giocatore Giuseppe Bellucci e di Marco Molella assistiti rispettivamente dagli avvocati Gianmarco De Robertis e Giampietro Baldassarra.

Invece a rispondere all'interrogatorio è stato Giuseppe De Vito difeso da Lucio Marziale. Nel carcere di Latina sentiti anche Salvatore Santaniello e Pasquale Granata difesi dall'avvocato Palumbo di Cassino. Tutti e due si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Ma ora il dibattito dalle aule di tribunale si è spostato sul piano politico. Mentre il sindaco Roberto De Donatis si è detto pronto a organizzare una fiaccolata per difendere la città ricordandone la storia fatta di concittadini dediti al lavoro, dal gruppo cittadino Fratelli d'Italia, partito che siede nella sua maggioranza, si leva il grido "interroghiamoci tutti". Una ferma presa di posizione che riconsegna alla politica le sue responsabilità arrivando a definirla "corresponsabile" di non aver saputo sventolare la bandiera della legalità.

«Sicuramente va riconosciuto alla classe politica attuale - dicono da FdI - recente e meno recente, un certo lassismo, e un certo immobilismo, rispetto a determinate tematiche che, alla luce degli ultimi episodi, affiggono sulla nostra città, il bollino funesto delle associazioni criminali. Pur riconoscendo il diritto degli imputati di difendersi e rispettando l'iter giudiziario non possiamo esimere la politica tutta dal sentirsi corresponsabile per non aver saputo arginare questi fenomeni, e che trovano spiegazione in una totale mancanza negli anni, di quei mezzi che potevano fungere da collante per la società, rendendola intoccabile a certi fenomeni criminosi. Ora però bisogna intraprendere tutti insieme una profonda analisi sulle cause che hanno portato a tutto questo. Dobbiamo addossarci la responsabilità e lavorare di squadra affinché il nome della nostra città, non venga più accomunato a tali deplorevoli accadimenti».