Era stato arrestato perchè visto in compagnia di una ragazza, Fabiola Galuppi, che l'altro giorno è risultata essere destinataria di una delle 27 ordinanze cautelari (per lei sono scattati i domiciliari) da squadra mobile e guardia di finanza nell'operazione Requiem sullo spaccio di droga a Sora.
Francesco Artibani, 30 anni, di Ceprano ha trascorso quattro mesi agli arresti domiciliari prima che la Cassazione ne annullasse l'arresto. Difeso dall'avvocato Giampiero Vellucci, è stato processato con il rito abbreviato e assolto dal gup Salvatore Scalera del tribunale di Cassino.
Il 23 gennaio del 2019, ad Arce, era stata arrestata la Galuppi. La ragazza di Sora era stata trovata con due chili e mezzo di hashish e due etti e mezzo di cocaina.
Durante l'operazione riesce a fuggire il soggetto che le ha passato il marsupio con lo stupefacente. L'uomo scende da un'Opel Corsa, di cui gli investigatori riescono a prendere il numero di targa.
Così risalgono all'intestataria e si presentano a casa dove c'è Artibani e lo identificano. Cinque giorni dopo un'ordinanza cautelare lo pone ai domiciliari. Tuttavia, ha deposto in favore del trentenne cepranese il fatto di non essere stato preso sul posto, ma identificato solo un paio di ore dopo. Per cui è stata la linea difensiva non poteva scartarsi l'ipotesi che alla guida del mezzo ci fosse qualcun altro o che si fossero scambiati gli autisti subito dopo la fuga.
Ed è stata la stessa tesi portata avanti in Cassazione per l'annullamento dei domiciliari. Così il gup lo ha assolto dall'accusa di esser stato lui il fornitore della ragazza che, a sua volta, mesi fa ha definito con un patteggiamento la vicenda.