Sono vite segnate, mura domestiche cariche di amore ma spesso anche con evidenti difficoltà economiche.
Sono vite "dedicate" a quei piccoli che vanno amati di più, vanno seguiti, assistiti. Ma quanti madri e padri si ritrovano da soli, ad affrontare muraglie senza avere disponibilità economiche di fronte ad esigenze che aumentano sempre di più. Ecco allora che un piccolo aiuto arriva dalle istituzioni. Anche se presenta la medesima modalità di molti bandi, con risorse mai eccessive!

L'opportunità
Scadrà il 15 ottobre il tempo massimo per presentare le domande di sostegno economico alle famiglia con minori, entro i 12 anni, che presentino patologie rientranti nello spettro autistico. Vanno presentate all'Ufficio disabili dell'assessorato alla Coesione sociale da parte di quelle famiglie che intendono avvalersi di programmi educativi o di altri trattamenti con evidenza scientifica riconosciuta mirati a modificare i comportamenti del bambini e favorire il migliore adattamento possibile alla vita quotidiana.

Ecco di cosa si tratta
In considerazione dello stanziamento regionale disponibile, il sostegno economico assume la forma di contributo alle spese sostenute dalle famiglie.
La quota di contributo verrà graduata proporzionalmente in base all'Isee e sarà erogata con priorità ai nuclei familiari con un numero di figli nello spettro autistico superiore a uno e con un Isee inferiore o pari a 8.000 euro e comunque entro il tetto massimo di spesa ammissibile per utente pari a 5.000 euro annui. L'entità del sostegno verrà valutata considerando le risorse e i servizi già attivi a favore del minore o, comunque, attuabili nella rete socio-sanitaria.

Le motivazioni
La considera una misura importante quella varata dalla Regione Lazio, l'assessore Luigi Maccaro. Si tratta di un provvedimento dello scorso anno anche se, «purtroppo è riservata alle famiglie con reddito Isee inferiore a 8.000 euro». Ma la ratio è quella di tendere una mano a chi si trova all'improvviso a dover fronteggiare spese che, magari, non aveva mai calcolato né immaginato. «Importante perché sin dai primi anni di vita è fondamentale proporre al bambino interventi terapeutici appropriati, precoci e intensivi per facilitarne l'adattamento alla vita quotidiana.
Le famiglie  - continua Maccaro - sono costrette a sostenere spese notevoli per questo e quello.
Le meno abbienti erano finora escluse da questa possibilità ma il fondo sarebbe assolutamente da incrementare».

I bisogni delle famiglie sono innumerevoli. E anche quelli con Isee superiori si trovano davanti a spese che li rendono deboli sotto un profilo economico. Spesso vengono lasciate sole o le disponibilità istituzionali sono così ridotte da non essere sufficienti per tutti. Ed è questo un nodo che non riguarda solo quest'ultimo bando in ordine di tempo ma quel complesso di aiuti all'anima che compone la società. E l'assessore ai Servizi sociali rincara: «La Regione deve investire di più sugli interventi fatti in età prescolare in modo tale da massimizzare le potenzialità del bambino autistico in modo che diventi un adolescente e poi un adulto con il massimo dell'autonomia possibile. Ciò significa poi risparmiare sull'assistenza in età più avanzata.

Si è parlato tanto di "dopo di noi" negli anni scorsi, è stata fatta anche una legge nazionale, ma le famiglie ancora vivono nell'angoscia domandandosi chi potrà occuparsi un giorno dei loro figli. Io dico che l'impegno sul "durante noi" è ancora insufficiente. Per questo so che il consigliere regionale di Demos Paolo Ciani è seriamente impegnato e ha già depositato una proposta di legge per la formazione e il sostegno economico ai caregiver familiari, coloro che si prendono cura 24 ore al giorno di un convivente non autosufficiente».