È un calvario quello che sta vivendo una famiglia di Ferentino in un'abitazione con le mura interne impregnate di acqua come spugne. Da alcuni anni questo nucleo, composto da una vedova avanti con l'età, in compagnia di sua figlia e del nipote quindicenne, tra l'altro l'adolescente che non gode di un ottimo stato di salute, vive in condizioni poco dignitose.

L'alloggio in questione è situato in via Madonna degli Angeli, al pianterreno di una delle varie palazzine di edilizia residenziale, si tratta esattamente della palazzina C interno 2. La signora Rosanna si dice amareggiata e preoccupata soprattutto della salute di suo nipote. Con l'inverno alle porte la sua famiglia è destinata a vivere tra le mura bagnate e con la puzza di muffa costantemente sotto il naso.

La donna, visibilmente triste e demoralizzata, fa l'ennesimo appello all'Ater, dopo che per disperazione si è rivolta perfino ai carabinieri di Ferentino: «Vi supplico di intervenire, non possiamo vivere in queste condizioni, fatelo per mio nipote prima di ogni altra cosa». Come riferito dalla vedova, l'Ater è al corrente dello stato di cose ed ha fatto anche qualche sopralluogo nell'alloggio, ma ancora alcuno intervento risolutivo c'è stato.

Le murature sono zuppe alla base in stanze diverse, in qualche caso si sono aperte crepe e si staccano pezzi d'intonaco e c'è il rischio che prima o poi salti la corrente elettrica, dal momento che ormai l'umidità sta per raggiungere prese ed interruttori elettrici.

La padrona di casa non sa darsi spiegazioni circa il grave inconveniente. È come se il bagnato provenisse dal sottosuolo, a suo dire, stando a contatto con il terreno e l'impressione dell'inquilina è che si rischia che sprofondi finanche il pavimento, che in alcuni punti appare umido anch'esso. Pertanto oltre alla preoccupazione per la salute di chi abita nell'appartamento, si fa largo anche la paura.