Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Frosinone ed i Finanzieri del Comando Provinciale di Frosinone, hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Tribunale di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, nei confronti di 25 persone - di cui 16 destinatarie di custodia cautelare in carcere e 9 sottoposte agli arresti domiciliari - ed una sottoposta ad obbligo di dimora, tutte indagate per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, riciclaggio ed estorsione.

Nell'ambito dell'operazione - denominata "Requiem - Ultimatum al crimine - sono stati eseguiti anche 3 fermi di indiziato di delitto per traffico di stupefacenti ed estorsione, rientranti in un'altra indagine condotta dalla Polizia di Stato e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino.

Le indagini, partite nel 2018 ed inizialmente coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, hanno la loro origine in alcuni arresti per spaccio e da diversi sequestri di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente avvenuti nella città di Sora. Sin dall'inizio dell'attività di indagine emerse che i singoli episodi di spaccio erano riconducibili ad una vera e propria organizzazione malavitosa, ben strutturata e diffusa sul territorio sorano ed in stretto contatto con gruppi malavitosi stanziati in territorio campano, ed in particolare nei quartieri Scampia di Napoli e Bronx di San Giovanni a Teduccio, dai quali avveniva l'approvvigionamento delle sostanze stupefacenti. Il trasporto veniva effettuato da appositi corrieri che, per eludere eventuali controlli, si alternavano nel tragitto dalla Campania al basso Lazio, fino al territorio sorano, dove la sostanza stupefacente veniva smistata e stoccata in diversi luoghi nella disponibilità del sodalizio, il principale dei quali costituito da un impianto di autodemolizione di materiali ferrosi.

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La direzione delle indagini, data la gravità dei reati contestati, passò poco dopo per competenza alla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma. Lo sviluppo delle investigazioni, condotte sinergicamente dalla Squadra Mobile e, soprattutto per gli aspetti finanziari, dal Gruppo della Guardia di Finanza di Frosinone, anche attraverso l'utilizzo di sofisticati mezzi tecnici, ha consentito di individuare due fazioni, una facente capo ad una famiglia di origini campane, trasferitasi a Sora nei primi anni novanta, ed una seconda di carattere prettamente locale, al cui vertice vi erano pregiudicati sorani.

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I due gruppi, dopo un primo periodo di collaborazione reciproca nell'acquisto e nello spaccio sulle varie piazze del sorano, del cassinate e della provincia dell'Aquila, entravano in un secondo momento in contrasto tra loro dando vita ad un vero e proprio scontro finalizzato ad acquisire il monopolio dell'attività di spaccio nel territorio sorano.

L'attività investigativa eseguita dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza, difatti, aveva consentito di procedere, già nella fase delle indagini, all'arresto di ulteriori 16 persone, alla denuncia di 12 persone ed al sequestro di oltre 25 chili di sostanze stupefacenti costituite da cocaina, hashish ed eroina, circostanze che originavano nelle due organizzazioni sospetti reciproci ed attriti, innescando una vera e propria guerra tra bande, sfociata in atti intimidatori ed episodi di estrema violenza che hanno visto protagonisti i soggetti posti ai vertici delle due parti, affiancati dai rispettivi accoliti.

Durante l'attività degli inquirenti è emerso chiaramente che, mentre il gruppo di spaccio "locale" aveva posto tutte le proprie energie nell'attività di spaccio, gli associati della fazione di origini campane avevano esteso i propri interessi a vari ambiti, infiltrandosi nel tessuto economico sociale in maniera spregiudicata e violenta.

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In particolare, i vertici dell'associazione gestivano anche un'attività di pompe funebri che si era ingrandita velocemente, ascesa che era stata possibile grazie ai guadagni dell'illecito traffico di sostanze stupefacenti - quantificati in oltre 9.000 euro su base settimanale - che venivano successivamente reimpiegati anche nell'attività dell'azienda funebre, la quale poteva così offrire a bassissimo costo servizi con auto di lusso, peraltro senza adempiere agli obblighi di presentazione delle dichiarazioni fiscali. L'obiettivo era quello di monopolizzare il mercato delle pompe funebri, mettendo economicamente in ginocchio le attività preesistenti e cercando di vincere la resistenza dei concorrenti con gravi atti intimidatori. Nello scorso mese di maggio, infatti, i tre destinatari del provvedimento di fermo che è stato eseguito contestualmente alle odierne ordinanze di custodia cautelare, hanno fatto rinvenire di fronte all'ingresso di un esercizio di pompe funebri una testa di maiale, gesto dalle chiare connotazioni mafiose.

A conclusione delle indagini, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma ha emesso un'ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 27 soggetti, di cui 17 in carcere e 10 agli arresti domiciliari, nonché dell'obbligo di dimora nel Comune di residenza nei confronti di un ulteriore soggetto, ed ha disposto, altresì, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta e per equivalente di 40 mila euro.

Gli agenti della Squadra Mobile hanno dato esecuzione anche a 3 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, facenti riferimento ad un altro filone d'inchiesta. Alle operazioni hanno preso parte le unità cinofile antidroga del Gruppo della Guardia di Finanza di Formia e del Reparto Cinofili della Polizia di Stato di Nettuno, gli elicotteri del I^ Reparto Volo della Polizia di Stato di Pratica di Mare e del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Civitavecchia, nonché equipaggi del "Reparto Prevenzione Crimine Campania" della Polizia.

La sinergia tra la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza – ciascuno nelle rispettive competenze – con questa operazione ha confermato la presenza dello Stato a contrasto di attività illecite

Decine e decine di mezzi, uomini e donne delle forze dell'ordine, impegnati in una maxi operazione antidroga che ha accompagnato le prime luci dell'alba. Un risveglio agitato per la città di Sora che ha trovato sui social una piattaforma virtuale dove riversare dubbi e perplessità e dove aprirsi al confronto. Il rumore delle pale dell'elicottero per ore ha spinto molti ad affacciarsi ai balconi e alle finestre, in una Sora svegliata dal suono delle sirene di Polizia e Finanza. 

L'apprensione è salita quando sul web sono apparsi video che descrivevano la massiccia presenza nella città Volsca, che conta poco più di 25 mila abitanti, di molte forze dell'ordine. Grande la soddisfazione dei cittadini venuti a conoscenza della maxi operazione antidroga. I sorani si congratulano con gli agenti in divisa: oggi si sentono più sicuri perché le indagini hanno portato a nomi e luoghi dove la droga circolava. E adesso c'è attesa per conoscere ulteriori dettagli dell'operazione e le persone coinvolte. 

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di: Enrica Canale Parola

Sono ancora in corso di svolgimento le perquisizioni nell'ambito dell'operazione Requiem-ultimatum al crimine, con l'ausilio di elicotteri ed unità cinofile antidroga di Guardia di Finanza e Polizia di Stato, oltre che di equipaggi del "Reparto Prevenzione Crimine Campania" della Polizia. Il blitz degli agenti della Squadra Mobile della Questura di Frosinone congiuntamente ai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone, coordinati dalla D.D.A. di Roma, è scattato all'alba di oggi. Le forze dell'ordine stanno dando esecuzione a numerose misure cautelari personali e reali in diverse città del centro-sud Italia, nelle province di Frosinone, Napoli e L'Aquila, nei confronti di appartenenti a due diversi sodalizi criminali operanti nel settore dello spaccio di stupefacenti e nella commissione di reati tributari, riciclaggio ed estorsione.

Nel corso dell'operazione la Polizia di Stato sta eseguendo anche alcuni fermi di indiziato di delitto per i reati di traffico di stupefacenti ed estorsione, su disposizione della Procura di Cassino, riconducibili ad un'altra indagine. Le pattuglie e gli elicotteri sono state avvistate in diversi comuni tra cui nel Sorano, a Veroli e ad Alatri.

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di: Nicoletta fini

I lampeggianti blu delle auto della polizia e della guardia di finanza che si confondono con le prime luci dell'alba, spazzando via gli ultimi scampoli di buio; il rumore di un elicottero che squarcia il silenzio. Si risvegliano così i residenti di diversi comuni della Ciociaria. Sgominate due associazioni per delinquere finalizzate allo spaccio di stupefacenti, all'estorsione e al riciclaggio dei proventi illeciti: quaranta indagati, decine di ordinanze di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari e sequestri per 40 mila euro. Eseguiti anche alcuni fermi, rientranti in una seconda inchiesta.

I dettagli dell'operazione
"Requiem - Ultimatum al crimine"
Dalle prime luci dell'alba, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Frosinone congiuntamente ai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone, coordinati dalla D.D.A. di Roma, stanno dando esecuzione a numerose misure cautelari personali e reali in diverse città del centro-sud Italia, nelle province di Frosinone, Napoli e L'Aquila, nei confronti di appartenenti a due diversi sodalizi criminali operanti nel settore dello spaccio di stupefacenti e nella commissione di reati tributari, riciclaggio ed estorsione.
Nel corso dell'operazione la Polizia di Stato sta eseguendo anche alcuni fermi di indiziato di delitto per i reati di traffico di stupefacenti ed estorsione, su disposizione della Procura di Cassino, riconducibili ad un'altra indagine.

Sono in corso di svolgimento decine di perquisizioni, con l'ausilio di elicotteri ed unità cinofile antidroga di Guardia di Finanza e Polizia di Stato, oltre che di equipaggi del "Reparto Prevenzione Crimine Campania" della Polizia. Le indagini hanno acceso i riflettori su un sofisticato sistema di spaccio di stupefacenti, posto in essere da due associazioni per delinquere, una locale ed una di origine campana radicata nella provincia di Frosinone ed operante nel centro-sud.

di: Nicoletta fini