Un'altalena di numeri. Il Covid continua a colpire anche in Ciociaria in modo fluttuante.
Dopo i tredici casi di lunedì, i tre soli di martedì, ieri si è risaliti fino a undici. E il mese di settembre si chiude con 223 casi, ovvero 7,43 al giorno. È la media più alta da aprile.
L'aggiornamento
C'è anche un neonato tra gli undici casi di Covid-19 certificati ieri dall'Asl di Frosinone. Il piccolo, di tre mesi, appartenente a un cluster familiare, è stato visitato al Bambin Gesù di Roma dove gli è stata riscontrata la positività. Per fortuna sta bene ed è potuto tornare a casa, a Sora. Al contrario, la persona più anziana colpita dal virus è una donna di 81 anni di Frosinone. Il resto dei contagi riguarda Cassino con un insegnante e uno studente, casi già segnalati nella giornata di martedì dal sindaco Enzo Salera insieme ad altri non residenti però in città, poi Ceccano, Esperia, Ferentino, San Giorgio a Liri e Veroli, tutti con un caso, mentre a Giuliano di Roma sono due e sono anch'essi un cluster familiare. La cosa positiva di questa giornata è che si tratta di tutti asintomatici che vengono trattati in isolamento domiciliare nelle rispettive residenze, nonché cluster di casi noti. Al momento in isolamento domiciliare ci sono poco meno di 190 persone, mentre i negativi in isolamento fiduciario sono oltre 600. Il che testimonia il grande lavoro di tracciamento svolto dall'Asl per risalire ai contatti dei casi positivi.
Ma non per questo l'Asl abbassa la guardia.

Visto l'innalzarsi del numero di infetti, la sorveglianza resta alta. Anche gli ospedali e, in modo particolare, i pronto soccorso si sono attrezzati per far rispettare al massimo i protocolli di sicurezza, distinguendo gli accessi tra i casi normali e quelli sospetti. Una necessità per evitare che il contagio possa propagarsi in maniera incontrollata qualora persone con sintomi sospetti vengano a contatto con chi è in ospedale per altri motivi.

Resta, tuttavia, un andamento piuttosto discontinuo dei nuovi casi. Non c'è quella tendenza riscontrata, ad esempio, durante il lockdown con numeri costanti. È chiaro che allora l'isolamento garantiva meglio che non ci fossero contatti tra estranei per cui i casi erano facilmente restringibili all'interno di contesti per lo più parentali. Adesso, invece, i casi aumentano anche perchè c'è più possibilità di contatto e diventa più difficile andare a tracciare gli eventuali contatti da sottoporre a controlli per scovare altre positività. Tanto più che il grosso dei casi registrati ora è asintomatico e non richiede il ricovero in ospedale. Strutture che, al contrario, durante la fase calda del virus erano fortemente sotto stress per l'alto numero di pazienti che finivano ricoverati se non nelle terapie sub intensive e intensive.

Per fortuna quel momento è alle spalle, non per questo la vigilanza è scemata come dimostrano i recenti provvedimenti dell'Asl di Frosinone di inibire l'accesso agli ospedali dei parenti dei degenti. O come i provvedimenti con i quali le autorità scolastiche hanno isolato le classi dove si sono registrati dei positivi. In questi giorni poi alcuni sindaci, come quelli di Isola del Liri e San Giovanni Incarico hanno emesso delle ordinanze per imporre l'uso della mascherina anche all'aperto quando non è possibile mantenere la distanza di sicurezza.

Il trend
Settembre va in archivio con 223, cioè 7,43 al giorno. Ad agosto, chiuso a 159, a causa del boom di contagi per i rientri dalle vacanze, la media giornaliera è stata di 5,12. Da maggio a luglio, invece, i valori sono stati costantemente sotto l'uno, da un minimo di 0,36 a un massimo di 0,83. Settembre si chiude con numeri molto vicini a quelli aprile che ne aveva 7,76. Marzo resta il mese peggiore con 13,8.
L'andamento settimanale vede una media di nove contagi giornalieri e 27 totali. La passata settimana, fino a mercoledì, erano 18 e 6 di media, ma poi si è assistito a una crescita marcata nel fine settimana con 13, 21 e 31 contagi.
Senatori positivi
Sospiro di sollievo per il deputato dei 5 Stelle Luca Frusone. In questi giorni, infatti, sarebbe dovuto andare dal presidente del Consiglio in compagnia di uno dei due senatori risultati positivi. «Dovevamo andare da Conte insieme, ma due opre prima dell'appuntamento mi ha chiamato». Appuntamento saltato e tampone evitato.