Dovrà scontare tre anni e tre mesi di reclusione D.S.A., il quarantottenne di Cassino ritenuto responsabile di estorsione aggravata in concorso e lesioni personali aggravate per un debito non onorato. Quattrocento euro: questa la somma che il malcapitato assuntore non sarebbe riuscito a restituire dopo l'acquisto di una partita di droga. E dopo prime e poco garbate richieste, le parole avrebbero lasciato il posto alla violenza. Prima minacce neppure troppo velate. Poi le richieste pressanti e le botte.
Una scena non tanto diversa dai precedenti episodi registrati nella zona di San Bartolomeo. In quei casi, si era anche registrato un assalto in piena regola con lancio di mattoni e oggetti contro l'auto del cliente "moroso" e cinque colpi di pistola, almeno due dei quali (secondo le vittime) ad altezza uomo. Oltre ad altre minacce, intimidazioni e violenze. Senza dimenticare il tentativo di sfondare un portone blindato a spallate. Una serie di circostanze che, secondo i carabinieri, dovevano essere inseriti nell'analisi di un contesto già scandagliato attraverso differenti inchieste dell'Arma. Dalle operazioni "Le tre torri", "Bar dello Sport", "La Storia Infinita", "I due leoni", "San Bartolomeo" e "12° Round" sarebbe infatti emerso l'utilizzo nella zona di San Bartolomeo e in altri quartieri "caldi" di metodi intimidatori e violenti non solo per la gestione delle piazze dello spaccio. Anche per affermare equilibri di forza in un territorio.
E, come in quest'ultimo caso, per imporre con la forza della violenza un rispetto affatto legato a stima e ammirazione. Quanto a questioni meramente economiche da "sistemare".
Il recente provvedimento emesso dal tribunale di Cassino è stato eseguito ieri mattina dai militari del capitano Giuseppe Scolaro e il quarantottenne - già noto per violenza sessuale, minaccia, furto aggravato, falsificazione di monete, lesioni personali, spendita di monete false e ricettazione ed in materia di sostanze stupefacenti - è stato trasferito in carcere.