Un'altro sabato sera di alcol e violenza in centro. Qualcuno, poco dopo l'una, chiama la polizia. La segnalazione è quella di una rissa in corso, con tavoli e sedie dei locali gettati a terra e ribaltati. Ma all'arrivo immediato di due pattuglie della polizia, il fuggi fuggi.
Ancora tanti, tantissimi i giovani presenti. Ma davvero in pochi hanno offerto qualche dettaglio per mettere a fuoco cosa fosse accaduto. Non è stato facile ricostruire una manciata di attimi di violenza senza senso, nel cuore di una movida che grazie all'esercito delle "maglie gialle" aveva visto prendere, solo una settimana prima, un'altra piega.

Stando ai primi elementi trapelati, due giovani avrebbero iniziato a litigare furentemente per dare nemmeno il tempo alle parole di farsi strada: sarà stato per colpa di qualche bicchiere di troppo, ma la violenza è stata belluina. In quel mare di giovanissimi, non è stato facile capire cosa stesse succedendo. Quando oltre a calci e pugni sono volati gli arredi di un bar, è scattata l'allerta. Non è chiaro, però, se nella lite siano state coinvolte più di due persone. Fatto sta che in maniera repentina i coinvolti si sarebbero dileguati a piedi. La polizia ha cercato di capire, ha ascoltato i titolari del locale e alcuni giovanissimi. Ma in quel mare di gente, davvero in pochi hanno avuto la voglia di parlare.

Il progetto "Non rubate la notte ai giovani" - fortemente voluto dall'assessore Luigi Maccaro - appare ormai vitale: l'esperimento della prima serata in piazza delle "maglie gialle", rimaste per ore a parlare con i ragazzi e con i genitori, ha fatto emergere l'importanza del dialogo e del confronto. Senza, però, creare lo spettro di un "controllore": l'obiettivo, come ribadito da Maccaro nella prima serata della "maglie gialle", è proprio quello di permettere ai ragazzi di vivere appieno la propria età, fatta anche di qualche piccola trasgressione, ma con il coinvolgimento delle istituzioni, in primis delle famiglie. E poi anche di esercenti, volontari e Asl.