Un sabato tranquillo, di fine estate, nella villa al mare, a Terracina. Pensavano forse di poter godere ancora del sole, del caldo, ma sono stati svegliati all'alba dai poliziotti, in una delle villette che secondo gli investigatori sarebbe stata adibita a casa del sesso.
Coppia di insospettabili, lei docente di Economia, lui imprenditore nel settore agricolo. Entrambi sono stati arrestati ieri mattina con l'accusa di favoreggiamento della prostituzione.

La polizia del Commissariato di Terracina ha dato esecuzione alle misure cautelari firmate dal gip Giuseppe Molfese, per Patrizia Caprara, 58 anni, e per il marito Gianfranco Grandi, 60 anni. Entrambi di Frosinone.
Per la donna, che ha tra le ultime esperienze di insegnamento un periodo anche in un istituto superiore di Frosinone, si sono aperte le porte del carcere di Rebibbia, per l'uomo sono stati disposti i domiciliari. Stando alle accuse i due ciociari mettevano a disposizione di giovani ragazze straniere, gli appartamenti in cui esercitare il meretricio, dietro il pagamento di canoni di 50/100 euro al giorno per ognuna di loro. Ma le ville di proprietà della coppia non erano le uniche residenze utilizzate per "ospitare" le prostitute.

La coppia prendeva in affitto anche altre abitazioni, per piccoli periodi, sempre nelle zone tra Terracina e Sabaudia, e per evitare movimenti sospetti metteva le ragazze in contatto con dei tassisti irregolari e dei factotum affinché loro non dovessero spostarsi troppo dalle abitazioni, creando movimenti sospetti.
Uno di questi "tassisti" è indagato per favoreggiamento, si tratta di un uomo originario di Fondi, Q.I.L., di 65 anni, che avrebbe avuto anche il compito di fungere da "palo", qualora ci fossero state visite sospette delle forze dell'ordine.

La ricostruzione
Sapevano di essere oggetto d'indagine ma, stando sempre alle accuse, i coniugi hanno continuato nella attività illecita, mostrando pervicacia nel non voler rinunciare agli indebiti guadagni illegali ed una spiccata professionalità nel proseguire i propri affari nella convinzione di poter riuscire a farla franca.
L'attività d'indagine è stata portata avanti sia con metodi tradizionali che con indagini tecniche delegate dall'autorità giudiziaria. Indagini che hanno consentito di delineare l'esistenza di un sistema ingegnoso finalizzato al favoreggiamento della prostituzione onde assicurare il massimo profitto con il minimo rischio.

Il modus operandi
Stando all'indagine condotta dagli investigatori del Commissariato di Terracina, e coordinata dal procuratore aggiunto della Procura di Latina Carlo Lasperanza, le ragazze utilizzavano queste residenze come degli "alberghi diffusi" del sesso. In questo caso, anziché affittarle a turisti, i coniugi le utilizzavano per l'esercizio di una prostituzione "itinerante" in quanto diverse ragazze, si fermavano per pochi giorni in città, alternandosi, in modo da attrarre i clienti in ragione della novità della proposta sessuale.

La principale indagata, Patrizia Caprara, nel tempo sarebbe riuscita ad accreditarsi con centinaia di giovani prostitute quale punto di riferimento per potersi collocare ed esercitare la prostituzione in insospettabili abitazioni ubicate tra Terracina e Sabaudia.
Le indagini hanno consentito il rinvenimento della contabilità del lucroso business, quando, nel corso di perquisizioni all'interno dell'abitazione di residenza dei coniugi indagati, è stata trovata un'agenda.
Altrettanto convergenti sulle ipotesi investigative sono risultati i dati rilevati dagli apparati telefonici in uso alla maggiore indagata e ad alcune prostitute.
Il favoreggiamento della prostituzione, sempre stando alle accuse, non è stato occasionale ma abituale e reiterato.

La "Maitresse" aveva maturato una certa affidabilità potendo garantire alle ragazze appartamenti che in virtù della sua esperienza, presentassero le caratteristiche ottimali per ricevere il maggior numero di clienti in ambienti riservati, attrezzati come residence di livello.
Gli interrogatori di garanzia probabilmente si svolgeranno nella giornata di martedì, alla presenza del legale della coppia frusinate, l'avvocato Nicola Ottaviani.