Se non interverranno subito provvedimenti economici urgenti a sostegno del settore commercio molte aziende fiuggine il prossimo anno rischiano di non essere presenti al momento dell'appello.
I dati drammatici che giungono dai registratori di cassa relativi all'ultimo trimestre indicano crolli di fatturati stimati intorno al 50%, con punte che arrivano anche al meno 70% e vanno perfettamente ad allinearsi al crollo delle presenze nelle strutture ricettive locali nello stesso periodo.
L'equazione nella sua drammaticità appare piuttosto semplice, meno presenze turistiche, alberghi semivuoti e meno incassi anche nel settore commercio.
A Fiuggi purtroppo si è andati anche oltre la media nazionale dove le perdite nello stesso periodo hanno fatto registrare a luglio 2020, come da stime Istat, per le vendite al dettaglio, una diminuzione rispetto a giugno del 2,2% in valore e del 3,1% in volume.
L'Istituto nazionale di statistica spiega che su base tendenziale si è registrata una diminuzione delle vendite del 7,2% in valore e del 10,2% in volume, determinata soprattutto dall'andamento dei beni non alimentari (-11,6% in valore e -15,8% in volume).
Si è registrato in particolare un crollo delle vendite dell'abbigliamento e della pellicceria, -27,9% su luglio 2019. Rispetto a luglio 2019, il valore delle vendite al dettaglio diminuisce del 3,8% per la grande distribuzione edell'11,7% perle imprese operanti su piccole superfici. Il commercio elettronico è in crescita (+11,6%). Il calo determinato soprattutto dal comparto non alimentare.
A Fiuggi purtroppo gli effetti del Covid 19 e problemi infrastrutturali legati al passato hanno generato danni economici ben più consistenti, molte serrande risultano abbassate per sempre, altre sono destinate a breve a fare la stessa fine. Si contano i danni e si resta aggrappati alla speranza che arrivi presto finanza privata in grado di rimettere in moto il motore di una economia allo stremo, con tutte le conseguenze che già ne derivano livelli occupazionali in testa.